L' uomo senza qualità

recensire uno dei massimi capolavori del 900 è un'impresa ardua. questo romanzo, come tutti i capolavori, rifugge da qualsiasi etichetta: non è un romanzo, non è un saggio, non è un'autobiografia, è un'opera magistrale che deve essere letta almeno una volta nella vita. nonostante la difficoltà oggettiva che presenta la scrittura di Musil, incontreremo riflessioni fulminanti e sorprendentemente attuali. la prima parte è piena di ironia mentre la seconda è più "contemplativa". una lettura indispensabile per capire meglio la nostra condizione di uomini moderni

”Se esiste il senso della realtà, deve esistere anche il senso della possibilità” Il romanzo dei romanzi. L’uomo senza qualità è un romanzo incompiuto diviso in tre parti dello scrittore austriaco Robert Musil. Rientra a pieno titolo nelle opere monumentali della letteratura mondiale, l’autore impiegò un’intera vita per scriverlo al pari de Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust o l'Ulisse di James Joyce. Siamo a Vienna, e protagonista è Ulrich di cui vengono narrate le gesta spirituali e esistenziali, che incarna un po’ l’uomo ideale che incarna in sé tutte le qualità, o meglio le qualità sfumate e erose, o anche dette non-qualità, di questo nuovo secolo, il Novecento, vive sempre più nel pensiero, nell’astrazione, e sempre meno nelle azioni concrete. Un’opera a metà tra il romanzo e il saggio, Ulrich è un uomo senza qualità perché ancora non ha capita quale sia la sua strada, prima con la carriera militare, poi con la meccanica per arrivare fino alla tecnica a differenza del suo amico Walter, l’artista. La qualità umana si identifica per Musil nella specializzazione professionale della persona. Un romanzo poderoso, in cui troviamo tantissimi riferimenti scientifici e filosofici, si pensa all’influenza invadente del pensiero di Friedrich Nietzsche all'interno dell'opera, o i riferimenti alla fisica quantistica. Sembra quasi che Musil prenda di peso dalla fisica la contrapposizione tra il senso della realtà – quello della meccanica classica che assegna agli enti fisici proprietà (“qualità”) ben determinate, come la solidità che il vecchio professore citato da Musil attribuisce agli stipiti della porta – e il senso della possibilità della meccanica quantistica secondo la quale gli enti fisici non possiedono più proprietà determinate (ad esempio una posizione o una velocità definite per una particella) ma vengono descritti in termini probabilistici. Insomma, come Ulrich sono enti “senza qualità” e immersi nel “senso della possibilità”!

Grande romanzo ambienato nella Vienna pre Grande Guerra, la lettura è difficile, Ulrich rappresenta un qualsiasi piccolo borghese che cerca di far valere le sue "qualità" in un epoca nella quale nessuno ne possedeva.