47 ronin

Piacevole ed interessante.

«47 Ronin» è una storia bellissima, che racconta di valori antichi e profondi che, troppo spesso, rischiano di essere dimenticati. Peccato, però, per questa edizione poco curata: una storia del genere dovrebbe essere arricchita quanto meno da note e glossario

Dopo la morte rituale del loro signore, ucciso per aver offeso e ferito un ministro dello Shogun, che a sua volta gli aveva mancato di rispetto, comportandosi in modo villano ed irrispettoso, 47 samurai sono retrocessi a Ronin. Per l’etica del bushidō “Un samurai non serve due padroni”. Soltanto la vendetta nei confronti di chi ha ucciso il loro signore e il riequilibro di quanto è stato spezzato può dare conforto a dei guerrieri leali. Il racconto è fatto dal più giovane dei 47 che al termine del libro verrà risparmiato dall’esecuzione rituale che toccherà a tutti gli altri perché curi le tombe dei suoi compagni e preservi e mantenga il ricordo delle loro gesta. Nella sua narrazione emergono tutti i dubbi, le incertezze e le difficoltà che i 47 incontreranno. Devono far abbassare la guardia al loro nemico, fargli credere che si sono arresi, hanno rinunciato al loro onore perché infine il loro piano possa realizzarsi e la vendetta compiersi.