Kitchen confidential. Avventure gastronomiche a New York

È la biografia di un genio culinario che, come nella migliore tradizione americana, attraversa successi, cadute, trionfi e ricadute. Ma è soprattutto uno spaccato di grande interesse sul mondo della ristorazione, che negli anni '80 si rinnova e sperimenta tra vecchio e nuovo continente. Non so cucinare, però ho imparato molto e mi sono divertita altrettanto.

E molto interessante lo consiglio vivamente

Da grande cuoco sa condire e rendere appetibile la storia di un'esistenza che a successi ed entusiasmi eccitanti ha collezionato anche periodi squallidi e autodistruttivi. La sua scrittura è gustosa, ridondante, graveolente come le cucine sporche di locali infimi, ma anche saporita e piena degli aromi sia di piatti sconosciuti ai più, sia di portate semplici ma con quel quid prezioso che ne fa pietanze da gourmet. Due cose colpiscono fra tutti i capitoli: il desiderio di provare qualsiasi cibo, come nell'oscuro ristorantino di Tokio, e la lista delle cicatrici sulle sue mani, veri arnesi del mestiere, segnate da calli e ferite che sono il marchio di riconoscimento di chi della cucina ha fatto la sua filosofia di vita.