Il mistero della carrozza N.12

Storia breve ma molto bella!!.. Il protagonista ci racconta una sua incredibile avventura e mi ha incuriosito molto. Scritto bene e in modo scorrevole. Mi è piaciuto moltissimo il finale

Giovanni, professore universitario, è stato invitato a Monaco per ritirare un famoso premio per la sua ricerca e rimane deluso perché la moglie non l'ha accompagnato e sopratutto perché quando le comunica che il suo volo di rientro è cancellato, gli chiede di essere assolutamente a Milano entro sera perché ha organizzato la famosa cena del suo compleanno a cui parteciperanno tutti i pezzi grossi per cui lei lavora. Cosi Giovanni si ritrova sul treno, in una carrozza con personaggi alquanto diversi tra loro e non vede l'ora di arrivare a casa. L'unico intoppo è che il treno deraglia e gli unici sopravvissuti sono gli otto che viaggiavano nella carrozza n.12... Mi ha ricordato molto il libro di Agatha Christie, Assassinio sull'Orient Express. Forse l'autore ha trovato ispirazione da là per questo thriller, chissà! Comunque originale la scelta di un professore universitario come voce narrante nel thriller, peccato che si perdeva molto nelle sue congetture ed ipotesi. I personaggi son ben descritti e nonostante il modo un po' troppo prolisso di prolungare una scena erano tutti ben chiari nella mia testa, con le loro caratteristiche peculiari. Molto interessante il modo in cui va avanti la storia anche se l'ho trovata un pochino surreale sinceramente... il treno deraglia, gli otto sopravvissuti se ne vanno nel bosco, senza coperte o altro a tenerli caldi con tutta quella montagna di neve che li circonda e non hanno neanche un accenno di ipotermia?! Mah... a parte ciò una lettura che scorre, ma che non mi sento di consigliare.

Beh, diciamocelo chiaramente, la definizione “un grande thriller” baldanzosamente apposta sulla copertina è davvero esagerata. Se per i due terzi il libro regge abbastanza nonostante le lagnose e ripetute querimonie sul matrimonio del narrante e il tratteggio piuttosto banale dei personaggi, la parte finale con il preteso colpo di scena è davvero deludente con quelle spiegazioni finto-freudiane da quattro soldi per di più fatte di corsa. Il pregio, se di pregio vogliamo parlare, sta nella scrittura agile, snella e nell’atmosfera dei primi capitoli che indubbiamente sollecitano la curiosità del lettore, anche se, ben presto, il sospetto del finale banalotto insorge.