Il guerriero di Roma. Il silenzio della spada

Questo nuovo capitolo della saga è praticamente diviso in due parti. Nella prima continua a essere sottolineata la minaccia dei goti nel Mediteranno orientale, mentre nella seconda l’azione si sposta nel Caucaso. Nonostante sia ben costruita e con alcuni momenti notevoli e quello dei “barbari dal mare” sia un argomento decisamente interessante, la prima parte è stata deludente. Non mi ha coinvolto più di tanto. Un vero peccato, la piaga dei goti nel Mediterraneo era stata introdotta sin dal primo volume e forse avrebbe meritato più spazio (cosa non impossibile nel futuro visto il crescente contrasto tra Balista e i goti). Al contrario la missione nel Caucaso è molto più intrigante, sia per la sua trama avvincente sia e soprattutto per la sua singolare e originale ambientazione. Inoltre introduce nuovi accattivanti personaggi, tra i quali spiccano Pitonessa, che POTREBBE avere un ruolo importante nei prossimi libri della saga, e il principe Narsete, che SPERO avrà un ruolo importante nei prossimi libri della saga. Tra lui e suo padre Shapur comincio a sperare in un bel romanzo dal punto di vista dei sassanidi. Gallieno rimane tra i più interessanti e ancora più interessante è quello che è costretto a fare contro Balista. Sul trono dell’impero romano non siedi perché lo hai ereditato ma perché ne hai la forza, altrimenti nel pieno spirito repubblicano (purtroppo mai estirpato) chiunque cercherà di prendere il tuo posto. In una simile realtà non puoi fidarti di nessuno. In una simile realtà la lotta non finisce mai. Ho letto la versione cartacea

Quarto libro in calando per questa serie. Se i primi 2 volumi avevano un ritmo incalzante e una trama ben congegnata, in quest'ultimo episodio (come già nel precedente "Sole Bianco") la scrittura sembra aver fatto grandi passi indietro: i personaggi sono sbiaditi, le connessioni della trama fin troppo forzate, le descrizioni tirate via con molta superficialità, che non creano mai atmosfera. Sopratutto, manca un vero centro di gravità verso cui far convergere la narrazione: pagine e pagine per non arrivare mai a veri momenti chiave. Peccato, pare proprio che "Il Guerriero di Roma" stia perdendo la sua battaglia...