Dei bambini non si sa niente

Ho letto “dei bambini non si sa niente” per un esame di letteratura ed è uno di quei libri che non ti aspetti di amare perché ‘letture obbligatorie’ e che invece, poi, ti sconvolgono. Questo è solamente uno dei tre che ho amato, ma gli altri due arriveranno presto! Non fatevi ingannare dal titolo, perché posso garantirvi che da queste poche pagine ne uscirete sconvolti. Non voglio farvi spoiler di nessun tipo perché è bello che venga letto e scoperto man mano, senza che qualcun altro vi dica segno per segno quello che succede, però posso dirvi di leggerlo quando siete pronti a ricevere una grande batosta. Quando siete pronti a leggere di bambini piccoli che vengono inseriti nel mondo degli adulti in modo piuttosto brutale. Quando siete pronti a leggere di pornografia e di pedopornografia. Quando ho cominciato a leggerlo per il corso di certo non mi aspettavo di leggere di certi temi: ne sono rimasta scioccata. Lo stile dell’autrice è scorrevole, semplice da leggere, ma crudo e duro perché sono sicura volesse mettere in rilievo dei temi che forse non sempre vengono affrontati nel modo migliore. “E poi, quello che è successo qua dentro è nostro. Non si può spiegare a nessuno, non possono capire, i genitori poi.” Questa è una delle tante parti del libro che mi ha colpito moltissimo, perché penso che ognuno di noi si sia sentito così, quand’era più piccolo ed ancora oggi, quando i genitori sembrano dimenticarsi di essere stati adolescenti. Poi, senza dubbio, le situazioni erano diverse, ma davvero così tante?

Un libro bellissimo e importante. Alla sua pubblicazione, nel lontano 1997, sollevò un acceso dibattito da parte dei critici e dei lettori. Oggi, in occasione della nuova ristampa, genererà sicuramente meno stupore, perché i fatti di cronaca sono entrati così prepotentemente nelle nostre vite che il racconto crudo e violento di una gioventù senza guide e senza scrupoli apparirà del tutto normale. Una storia vera e verosimile scritta con uno stile minimale, perfetto per l'atmosfera generale del libro.

Una storia che colpisce e che disturba, dove a volte la Vinci purtroppo perde il senso della misura e forza troppo la mano, tanto che alcune situazioni risultano irrealistiche per quanto sono truculente. Peccato, perché lo stile di scrittura è molto bello, perfetto per delineare l'atmosfera cupa della storia.