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Anni fa ero persino andata a sentir parlare l'autore che presentava un suo libro, ma non avevo mai letto nulla di suo, e adesso sono delusa dalla lettura di questo romanzo. In genere i gialli offrono la possibilità di una trama che incuriosisce e fa girare le pagine e sullo sfondo un luogo, una città che si possono così conoscere da un libro, ma Markaris non è Camilleri e, per quanto io ami la Grecia e i suoi abitanti, questa storia è troppo intricata, con troppi troppi personaggi dai nomi simili, ma soprattutto è la buona scrittura che latita. Dialoghi irritanti (non credo che i greci parlino così tra loro), descrizioni abborracciate che non permettono di farsi un'idea dell'ambiente circostante né dei personaggi, figuriamoci se è possibile entrarci in empatia. Al di là della traduzione (che dal neogreco non deve essere affatto facile), il problema è lo scarso talento di scrittore di Markaris. Più interessanti ho trovato le problematiche storiche intrecciate alla trama, un certo background che a quanto pare, purtroppo, ha portato alla situazione orribile di oggi, in Grecia. Una stellina per simpatia al popolo di cui parla: dopotutto siamo o non siamo "una ratza, una fatza" con i greci? Anche nei difetti, magari...
Come quasi tutti i libri di Markaris in cui è protagonista il suo commissario Charritos non delude. Trama semplice ma avvincente, la sua simpatica famiglia, la semplicità ed il garbo della scrittura ne fanno una lettura piacevole e scorrevole. Letto in due giorni! Sempre con la crisi della Grecia in sottofondo che questa volta diventa anche protagonista degli eventi, mi ha fatto pensare molto al nostro paese per certi aspetti molto simile. Consigliato
Mi è piaciuto un po' meno di "L'esattore" ma sempre una lettura piacevole e scorrevole.
Recensioni
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- Guarda, proprio perché ho passato metà della vita a prenderle, ti dirò una cosa. Devi continuare a fare quello in cui credi e dire: “No, bastardi, non ve la darò vinta”. C’è una cosa, invece, che non devi fare.
- Cosa?
- Non lasciarti dominare dall’odio. La convinzione di fare la cosa giusta ti sarà d’aiuto. L’odio, invece, ti porterebbe su una strada che non ti appartiene.
Ritorna il commissario Kostas Charitos, e con lui lo scrittore Petros Markaris va a chiudere la trilogia della crisi che, con questo epilogo, si trasforma in una tetralogia.
Charitos, uno dei più famosi protagonisti del poliziesco mediterraneo, è nuovamente alle prese con le sue indagini ambientate in un’Atene asfissiante, attraversata dalla crisi finanziaria, da tensioni sociali e da un crescente imbarbarimento morale.
Se i tre romanzi precedenti erano incentrati rispettivamente sulle Olimpiadi del 2004 (Prestiti scaduti), sugli evasori (L’esattore) e sulle banche (Resa dei conti), Titoli di coda va a completare il quadro sulla crisi greca attraverso un’indagine giudiziaria tra la gente comune che, secondo Markaris, non può in ogni caso sfuggire ai propri ruoli e responsabilità.
Al centro di questo noir c’è Andrea Makridi, un greco tedesco che viene trovato suicida nel suo appartamento. Qualcosa fa pensare che si tratti invece di un omicidio ad opera dei cosiddetti “Greci degni anni 50”. Ma chi sono realmente? Chi si nasconde dietro il biglietto giunto all’ambasciata tedesca e firmata da questi killer?
Nel frattempo si susseguono una serie di nuovi omicidi a cui il commissario vuole trovare un colpevole. In questa situazione di allarmismo deve anche proteggere sua figlia Caterina, avvocato attaccato da una squadra di sostenitori della destra filonazista di Alba Dorata a causa del suo impegno a favore degli immigrati.
In tutta la sua umanità e attraverso il suo sguardo disincantato e venato di ironia, il commissario prova a sventare quei traffici che proteggono i più ricchi a danno della società civile greca che continua a impoverirsi.
Markaris con un romanzo sociale dai risvolti preoccupanti e imprevedibili ci pone di fronte all’aspra consapevolezza del baratro in cui il Paese ellenico e l’intera Europa sono finiti. E lo fa attraverso il suo stile distintivo, che tratteggia con cura personaggi e luoghi e che tiene viva la suspense del lettore fino all’ultima pagina.
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