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Descrizione


Il carcere è un territorio dell'educazione che può considerarsi estremo, nella molteplicità di antinomie e contraddizioni che lo caratterizzano. La sua poliedricità è dovuta a un mandato istituzionale centrato sulla valenza pedagogica dell'esperienza detentiva, che convive però con un mandato sociale, culturalmente diffuso e incisivo, che attribuisce alla reclusione una valenza (illusoriamente) salvifica rispetto ad una costante percezione di insicurezza. Lo scarto esistente tra rappresentazioni e realtà fa entrare in contraddizione le funzioni, le intenzioni e le pratiche quotidiane, specie rispetto ai temi cardine dei diritti delle persone detenute nonché delle distorsioni identitarie, esistenziali e di potere indotte dalla detenzione sulle traiettorie di vita personali, familiari e sociali. Al fine di aprire nuove possibili prospettive di pensiero critico rispetto al problema carcere, il testo mette in luce alcune questioni chiave e sollecitazioni critiche di ordine educativo-pedagogico, sulle quali si innestano tre affondi interdisciplinari - sociologico, giuridico e psicologico - e due sguardi professionalmente coinvolti nella quotidianità amministrativa della giustizia e nell'informazione. L'intreccio di diversi sguardi ed esperienze permette di offrire a studenti e operatori del settore uno strumento di conoscenza e problematizzazione attraverso cui osservare l'educazione (e le educazioni) in carcere secondo un approccio multidimensionale, attento alla complessità e in ricerca di snodi prospettici di svolta e possibile evoluzione.
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Dettagli

2021
16 settembre 2021
Libro universitario
Brossura
9788835120872
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Indice

Indice
Roberto Bezzi, Francesca Oggionni, Introduzione
Parte I. Questioni chiave e sollecitazioni critiche di ordine educativo-pedagogico
Francesca Oggionni, Osservare la complessità del carcere per illuminare le zone d'ombra
(La quotidianità educa; La professionalità giuridico-pedagogica; Questioni aperte)
Roberto Bezzi, Apprendimento andragogico e detenzione. Riflessioni sul trattamento
(Educazione d'autorità?; L'osservazione, il trattamento e il potere della soggettività; Trattamento rieducativo, apprendimento in età adulta e andragogia. Un rapporto difficile; Gli elementi del trattamento e il cambiamento in età adulta. La necessità di un nuovo paradigma)
Valeria Pirè, Il carcere e le distorsioni del potere
(L'educazione in carcere in Italia: la problematica situazione attuale; La degenerazione delle relazioni umane: carcere e potere; La pandemia del 2020 e il cedimento degli schermi emotivi; Potere e educazione: interrogativi e prospettive)
Caterina Benelli, La doppia marginalità. Salute mentale e carcere
(Uno sguardo alla psichiatria italiana del '900; Franco Basaglia: il maestro della psichiatria democratica; Dopo Basaglia: dagli Ospedali psichiatrici giudiziari alle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza; Le REMS in tempo di pandemia)
Sergio Tramma, Ruolo dell'educazione degli adulti e della pedagogia dell'emancipazione nei luoghi di reclusione
(Essere adulti in carcere; Accostarsi alla formazione; Il carcere come territorio; Una laica pedagogia dell'emancipazione)
Parte II. Innesti secondo la prospettiva sociologica
Michele Miravalle, Genesi, evoluzione e crisi della funzione rieducativa della pena
(L'idea rieducativa. Le parole sono importanti; Dalla filosofia della pena ai modelli di carcerazione; La crisi della rieducazione. A cosa serve oggi il carcere?)
Patrizio Gonnella, Funzione legale e funzione sociale della pena carceraria, tra strapotere simbolico e reale
(Il carcere, per ora, ha vinto; I quattro caratteri della pena; Prigionia di massa globale; Osservare la prigione e il mito della rieducazione)
Parte III. Innesti secondo la prospettiva giuridica
Lina Caraceni, La mappa dei diritti delle persone detenute: distanze siderali tra utopia e realtà
(Carcere e diritti: le strettoie culturali, normative ed operative di una convivenza scomoda; I"diritti fuori": la rivoluzione promessa (il dover essere); I "diritti dentro": la riforma tradita (l'essere); Prospettive: il superamento dello stato di eccezione)
Silvia Buzzelli, Il vocabolario indispensabile per studiare le patologie della libertà
(Riposizionare le parole; Far entrare la giustizia in carcere, espellere l'illegalità; La costruzione di un doppio sistema di riferimento; Stare nel presente per riuscire a leggere il periodo attuale: normalità e urgenza)
Parte IV. Innesti secondo la prospettiva psicologica
Maria Elena Magrin, Silvia Mandelli, Valentina Vielmi, La dimensione psicologica della reclusione
(La dimensione identitaria; La spoliazione detentiva; I fattori protettivi)
Maria Elena Magrin, Mariaelisa Mannino, Benessere recluso: i rischi e le opportunità di cura
(Pains of imprisonment: le deprivazioni dell'ambiente carcerario; La salute psicologica nel contesto carcerario; L'uso di sostanze: tra patologia e strategia di coping; La resilienza: salvaguardare la salute e promuovere benessere)
Parte V. Sguardi prospettici tra dentro e fuori le mura del carcere
Pietro Buffa, Inidoneo! Quando i criteri valutativi e le prassi trattamentali perpetuano l'esclusione
(Una mappa per orientarsi; Un carcere sempre più dolente; I criteri del setacciamento; La trappola delle parole; La struttura del setaccio; La necessità di un cambiamento)
Paolo Foschini, Carcere, detenuti e informazione
Le autrici, gli autori.

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