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Libri di "john Dos Passos"

Libri di "john Dos Passos"

"john Dos Passos"

1896, Chicago

Scrittore statunitense.
Autore molto noto a causa dell'impegno civile e politico, nelle sue opere ha saputo descrivere la vita politica e sociale nell'America fra gli inizi del Novecento e gli anni Trenta dello stesso secolo, mettendo a punto una tecnica narrativa - in seguito detta dell'"obiettivo" - debitrice in qualche misura alla teoria del montaggio e al linguaggio del cinema in senso più ampio.
Da questo punto di vista, si può affermare che Dos Passos è uno scrittore che anticipa quel travaso di tecniche e stilemi proprio del cosiddetto postmodernismo, benché la definizione in sé verrà coniata solo nel 1934 ad opera di un critico spagnolo, Federico de Onis.
Diplomato nel 1916 all'università di Harvard, rimase dal 1917 al 1919 in Europa (soprattutto Italia e Francia), addetto a un reparto medico del contingente americano che partecipò alla guerra mondiale.
Esordisce con sono un romanzo autobiografico, al quale farà seguito un altro. Tema dominante è l'esperienza bellica (One man's initiation, 1920; Three soldiers, 1921), ma è nel romanzo sociale che Dos Passos trova il suo ambito d'elezione, affermandosi ampiamente con Manhattan transfer (1925), Orient express (1927), e la trilogia U.S.A. (The 42nd parallel, 1930; Nineteen nineteen, 1932; The big money, 1936); affresco di grande respiro che dipinge la vita politica e sociale americana di quegli anni, e che rimane la sua opera forse più significativa.
Nella successiva trilogia, composta da Adventures of a young man (1939) Number one (1943), The grand design (1949), dipinge un quadro sconfortato e piuttosto pessimistico dell'America contemporanea.
Incapace di proporre alternative alla situzione dipinta con tanto acume, Dos Passos è messo di fronte alla fragilità delle posizioni da cui partiva, frutto di una visione idealistica.
In questo periodo avvia una ricca produzione di saggi d'indagine sociale, nei quali riversa tutta la sua amarezza nei confronti della fede socialista nutrita in gioventù, e vira - sconfessata anche la vis anticonformista che ne aveva caratterizzato le posizioni durante il new deal rooseveltiano - verso un conservatorismo che gli guadagnerà molte critiche dai lettori della prima ora.
Dos Passos è inoltre autore di commedie teatrali (The garbage man, 1926; Airways, Inc., 1929) e di alcuni libri di viaggio (In all countries, 1934; Journeys between wars, 1938, ecc.).
In The best times (1966) ha raccontato la sua autobiografia fino al 1936.
Nel 1967 è stato insignito del premio internazionale Feltrinelli per la narrativa.

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