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La morte di Penelope
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La morte di Penelope - Maria Grazia Ciani - copertina
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morte di Penelope

Descrizione


Il primo romanzo dell'autrice che ha tradotto le più importanti edizioni dell'Iliade e dell'Odissea. Maria Grazia Ciani dona a Penelope la sensualità e la titubanza che le sono state sottratte dalla versione di Omero.

"Un emozionante viaggio nei silenzi di Penelope, alla ricerca del loro segreto" - Alessandro Baricco

"L'altra riva del mito, di una donna, di una scrittrice. Quel poco che so del greco e del non tradirsi mai lo devo a Maria Grazia Ciani" - Andrea Marcolongo

Penelope paziente. Penelope, astuta quanto Ulisse, tesse di giorno e disfa la tela di notte. Penelope assediata dai Proci. Penelope fedele. Penelope sposa e madre. Penelope che difende il trono di Itaca. Penelope regina. Di Penelope donna, tuttavia, nessuno ha mai saputo niente che non fosse legato al mito persistente nei secoli della sua fedeltà coniugale. Eppure, quando Ulisse parte, Penelope non ha nemmeno vent'anni e, tra i principi che la assillano con le loro pretese, qualcuno avrà avuto modi, gesti e un volto tale da turbare la giovane regina... E Ulisse, rientrato a Itaca, avrà davvero creduto alla castità di Penelope, la cui difesa è stata affidata per vent'anni solo a una tela sottile? In questa situazione ambigua e mai rivelata o chiarita si muove l'immaginario di Maria Grazia Ciani che ricostruisce un'inedita Morte di Penelope.
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Dettagli

2019
96 p., Rilegato
9788829700684

Valutazioni e recensioni

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Laura
Recensioni: 4/5

Penelope è nel nostro immaginario la saggia moglie di Ulisse, colei che attende il ritorno dell’eroe per ben venti anni, senza mai vacillare, senza mai perdere la speranza. Colei che per contrastare la prepotenza dei Proci escogita il trucco della tela che tesse di giorno e disfa di notte. E alla fine ci resta nella memoria una donna saggia ma passiva, arguta ma opaca. Per questo ho apprezzato molto questa Penelope fremente, viva, che sa di poter prendere un nuovo marito ma di non poter avere un amante. La morte di Penelope è una sovversione al mito della fedele e costante sposa. Penelope qui è stanca, la sua anima è inquieta e desiderosa di nuovo. Dopo vent’anni è cambiata, non ha più voglia di apparire assennata, non ricorda più il volto del marito, sente i racconti che arrivano su di lui, ma la speranza di un suo ritorno si affievolisce. Non sta più ore intere ad osservare il mare a guardare l'orizzonte per veder comparire una vela che riporti in patria il suo uomo. Vuole che qualcuno la veda oltre il velo, che veda questa donna non più giovane, non bella, ma affascinante, per questo inizia ad osservare con altri occhi i Proci, sì sfacciati, sì approfittatori, maleducati, imprudenti, arroganti, sfrenati, ma anche giovani impetuosi. I puristi storceranno il naso di fonte a questa versione ma, a me, questa Penelope meno compita e più irrequieta, è piaciuta molto e l’ho trovata veritiera e plausibile

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anna
Recensioni: 5/5

In questo romanzo di Maria Grazia Ciani si da una rilettura originale del personaggio mitologico di Penelope, fedele moglie di Ulisse che in questo libro si descrive come innamorata in realtà di un altro uomo. Scritto favolosamente e in modo piuttosto decisamente scorrevole, la Ciani ci presenta un aspetto completamente nuovo su come si siano svolte effettivamente le cose. Ed è divertente scoprire questo “amaro” risvolto della medaglia in un personaggio come quello di Penelope, da sempre considerato emblema di fedeltà e perseveranza. Una lettura molto fine e accattivante.

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Vinx
Recensioni: 4/5

Le rivisitazioni del mito, quando ben fatte, sono una lettura stupefacente. Permettono di addentrarsi nei significati più reconditi del mito, nei simboli, e contemporaneamente percepire lo shifting simbolico del mito. Come ci insegna lo studio della storia greca e l'analisi di Irad Malkin, il mito è un modulo cognitivo. Maria Grazia Ciani, con la sua lunga esperienza di studiosa della cultura greca, realizza un prezioso racconto dalla "viva" voce di Penelope. Un racconto gradevolissimo, che ci permette di immaginare un'altra Penelope sulla base di ulteriori interpretazioni e versioni della storia di Odisseo. Perché Penelope nell'Odissea è sì, la donna fedele che attese lo sposo per vent'anni, ma secondo altre tradizioni fu invece la madre di Pan (dopo essere stata a letto con tutti i pretendenti giunti a chiedere la sua mano, da cui il nome Pan), fu, dunque, infedele. Ma Maria Grazia Ciani non può immaginare altro che una Penelope che è mossa all'infedeltà dopo vent'anni d'attesa, e soltanto per amore.

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Voce della critica

Il mio primo approccio personale alla mitologia, al di là delle letture scolastiche, è stato mediato dalle edizioni Marsilio della collana Variazioni sul mito: volumetti tascabili, ognuno dedicato a un personaggio mitologico, che raccolgono diverse versioni della stessa storia rimodellata e riscritta nel corso dei secoli.

Ogni volume è corredato da una ricca prefazione della curatrice, Maria Grazia Ciani, a cui devo quindi buona parte della mia curiosità verso il mondo classico e del coraggio nel maneggiare la materia epica per scavare nei suoi non detti e nelle infinite possibilità di diventare contemporanea. Quando quindi proprio Maria Grazia Ciani ha pubblicato un romanzo ad argomento mitologico per Marsilio, non potevo lasciarmelo sfuggire: La morte di Penelope ha guadagnato di diritto un posto nella mia libreria

L’autrice parte da una versione poco nota del ricongiungimento di Penelope e Ulisse, un si dice raccontato da scoliasti, commentatori e mitografi: la fedelissima Penelope sarebbe stata sedotta da Antinoo, uno dei suoi pretendenti, e per questo uccisa dal marito ritornato.

Il brevissimo romanzo di Maria Grazia Ciani racconta, in una narrazione che procede per immagini e rimbalza dal punto di vista di Penelope a quello di Antinoo, le tappe fondamentali dell’innamoramento tra i due, un gioco di sguardi, desideri e silenzi che rimane puramente platonico, e forse per questo ancor più sensuale.
Ogni capitolo costruisce un crescendo di tensione che trova compimento nella scena madre finale, in cui Ulisse, impulsivo e risoluto, non ha bisogno neanche di parlare con la sua sposa per riconoscerne il tradimento e punirla.

La ragione principale per cui La morte di Penelope è una lettura consigliata è il ribaltamento totale di prospettiva che effettua nei confronti del ben noto personaggio mitologico. Penelope è una figura sfuggente, irrisolta, che mi ha sempre attratta ma da cui non sono mai stata convinta fino in fondo.

L’astuzia e la fedeltà sono i suoi attributi fondamentali, ma la prima è sempre al servizio della seconda: insomma, Penelope non poteva non essere intelligente, perché è la moglie di Ulisse e l’eroe più ingegnoso dell’epica classica non avrebbe certo potuto sposare una sciocchina qualunque, ma la sua astuzia serve solo e soltanto a mantenersi pura in attesa del ritorno del marito, da brava donna virtuosa.
Possibile che una donna così sveglia non desideri altro che il ritorno di un uomo con cui, in fondo, non ha passato che una piccola porzione della sua vita? Possibile che l’inquietudine e la smania che sempre accompagnano l’intelligenza non la tocchino affatto?

La Penelope di Maria Grazia Ciani conosce l’irrequietezza e si sente prigioniera nel ruolo di sposa devota che è costretta a recitare. Desidera riappropriarsi della sua esistenza ed esserne protagonista, e trova una via di fuga nell’amore romantico, che tutto sommato con Ulisse non ha mai vissuto, presa più da un’unione cerebrale che dalla passione. Questa Penelope non ha paura di agire e usa la sua astuzia per garantirsi una via d’uscita e raggiungere il suo obiettivo. Il titolo, quindi, si riferisce non solo al decesso della donna, ma anche alla morte del personaggio così come siamo abituati a pensarlo. Nonostante questo cambio di prospettiva, tuttavia, il personaggio non viene totalmente stravolto: Penelope è ancora la regina posata e austera dell’Odissea, solo più umana, coerente e consapevole.

La morte di Penelope ci mostra quindi come la materia mitologica è in realtà viva e pulsante e può ancora, in un gioco di maschere rimosse e veli scostati, rivelare qualcosa sui personaggi multiformi e sfaccettati dell’epica, che sono poi l’archetipo di ogni essere umano.

Loreta Minutilli

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