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L'ospitalità del femminile - Luce Irigaray - copertina
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L'ospitalità del femminile
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L'ospitalità del femminile - Luce Irigaray - copertina

Descrizione


Ci sono culture in cui l'ospitalità non è un problema, ma una pratica quotidiana, un modo di essere al mondo, una declinazione della vita. Si tratta di culture principalmente femminili, per cui il mondo e la vita sono aperti all'altro, all'incontro, allo scambio, rifiutando qualsiasi dinamica di conflitto. Oggi il nostro mondo è dominato da modelli culturali maschili, che impongono i loro codici e le loro prospettive di chiusura e guerra contro l'altro. Se il mondo vuole pensarsi come spazio di pace e apertura deve recuperare l'antica legge dell'ospitalità femminile. Luce Irigaray ripercorre, a partire dalla civiltà greca, le tracce di queste leggi originarie, per elaborare un nuovo pensiero etico, politico e architettonico dell'ospitalità.
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Dettagli

2014
24 aprile 2014
40 p., Brossura
9788870189315

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alida airaghi
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Stimolante anche se avveniristico, nella sua spiazzante utopia, questo breve saggio di Luce Irigaray, dedicato al concetto di ospitalità e di accoglienza nella società multiculturale di oggi. «Più siamo costretti a interfacciarci con chi o cosa è estraneo o distante da noi, più dobbiamo scoprire cosa ci è proprio»; quindi, per aprirci all'altro, dobbiamo tuttavia rimanere noi stessi, non divenire uno, ma restare due: imparando a modificarci nelle nostre abitudini stratificate in millenni di cultura impositiva e poco democratica, nel linguaggio sempre orientato alla prima persona singolare, nelle situazioni abitative e urbanistiche ermeticamente chiuse al diverso. Non tanto integrando, quanto coesistendo in una rispettosa e paritaria vicinanza. E' più propriamente femminile l'apertura verso l'accoglienza e l'ospitalità, sedimentata fisicamente nell'esperienza materna, metaforizzata dall'esistenza della placenta che nella gravidanza nutre il bambino pur tenendolo distinto dalla madre. Non si deve inglobare chi non è noi, ma imparare a ospitarlo senza prevaricazioni. Spesso l'ospitalità viene intesa come «pratica di un gesto unilaterale e paternalistico verso un individuo più bisognoso rispetto a noi»: non deve essere un gesto caritatevole, né aspirare all'assimilazione dell'altro che cancelli la sua specificità. La prima cosa da fare, a livello sociale e individuale, per impostare una nuova cultura dell'ospitalità è «organizzare lo spazio in modo da creare un'architettura che renda possibile l'esistenza di ognuno e l'incontro tra individui», aprendo il circolo dell'orizzonte in cui siamo immersi, recuperando ambienti in grado di accogliere ogni corpo e cultura altra. Dove trovare questi spazi generosi e incontaminati? Secondo Irigaray «la natura potrebbe essere il luogo ideale per la coesistenza, se le condizioni climatiche lo permettono, ma non sempre ciò è possibile». Soprattutto nelle nostre asfissianti metropoli. U-topia, non luogo, secondo Thomas More.

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Luce Irigaray

1930, Blaton

Filosofa, linguista e psicoanalista belga.Luce Irigaray è considerata una delle più importanti filosofe contemporanee. Il nucleo attorno al quale si sviluppa il suo pensiero è il tema dell'alterità: muovendo da quella di genere e identificando il femminile come la più significativa rimozione operata dalla cultura occidentale.Membro dell'École freudienne de Paris, dalla quale fu allontanata nel 1974 per la presunta radicalità delle sue tesi, è, dal 1985, docente all'École des hautes études en sciences sociales di Parigi.Tra le sue opere recentemente tradotte in italiano ricordiamo: Elogio del toccare (Il melangolo 2013), All’inizio, lei era (Bollati Boringhieri 2013), Condividere il mondo (Bollati Boringhieri 2009)...

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