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Realizzazione impeccabile dal punto di vista cinematografico per ritmo narrativo ed evidenza espressiva, che presenta temi di grande interesse: uno studente preda del fanatismo religioso si confronta con la professoressa di scienze che professa uno scientismo piuttosto intransigente (ma che forse sarebbe in grado di dialogare con altre forme di religiosità), e a margine con un sacerdote ortodosso (si tratta di un film russo) piuttosto anonimo e mediocre, in un ambiente scolastico che tiene un atteggiamento ambiguo, e al quale la professoressa risulta alquanto estranea se non opposta. Ci sono certamente delle semplificazioni eccessive, sembra quasi che la religione sia identificata senz'altro col fanatismo delirante dello studente e l'unica alternativa sia l'ateismo su base scientista, ma la serietà con cui viene trattato l'argomento è indiscutibile, così come notevole è la forza drammatica, e alla fine anche tragica, con cui viene espresso.
Recensioni
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Serebrennikov si chiede con il suo stile barocco e stilizzato cosa accada in un nucleo chiuso moderno quando qualcuno protesta per imporre dettami tradizionalisti e religiosi
Trama
Veniamin non è come gli altri studenti del liceo che frequenta. Benché animato da uno spirito polemico e ribelle, la sua ribellione non va nella direzione caratteristica della sua età, non pretende più libertà, più equità e meno imposizioni ma semmai più regole. Le regole che vuole fare imporre sono a suo dire le uniche che valga la pena rispettare, quelle cioè della Bibbia. Citando a memoria ampi tratti Veniamin riesce ad imporre l'uso del costume intero invece del bikini nell'ora di educazione fisica e poi prende di mira l'insegnante di biologia. Protesta contro l'educazione sessuale libertaria e anticoncenzionale da lei impartita e poi anche contro il fatto che insegni l'evoluzionismo.
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