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Recensioni Prog. Una suite lunga mezzo secolo

Recensioni: 4/5
Il 10 ottobre 1969 esce "In The Court Of The Crimson King", il disco d'esordio dei King Crimson. È un album rivoluzionario, che cambia il volto della storia del rock. In America la stagione psichedelica sta giungendo al termine dopo il climax di Woodstock e la tragedia di Altamont, l'Inghilterra rivela la capacità di superare la forma-canzone per aprirsi alla classica, al jazz, al folk, all'elettronica. Yes, Jethro Tull, Emerson Lake & Palmer, Genesis, Gentle Giant, Soft Machine, Van Der Graaf Generator e tanti gruppi dell'underground sprigionano una nuova tensione compositiva, che aveva trovato una significativa radice nella rivoluzione dei Beatles. L'Europa diventa protagonista: anche Germania, Italia, Francia, Svezia, il Giappone e le Americhe diffondono il proprio stile progressivo. Dopo anni di capolavori e memorabili tour, nella seconda metà degli anni Settanta termina l'era dei dischi concettuali, degli spettacoli altisonanti, dei progetti ambiziosi: punk e disco music spazzano via la pomposità del prog, ormai troppo lontano dalle radici rock. Solo durante i primi anni Ottanta qualcosa di nuovo si muove: Marillion, Twelfth Night, IQ e Pendragon sono i protagonisti di una rinascita new progressive. Un'entusiasmante fioritura che persiste all'affacciarsi del nuovo millennio e che, tra nostalgie e slanci di innovazione, conquista ancora migliaia di appassionati.)
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3,5/5
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