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Anno edizione: 2017
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Romanzo che si legge bene, ma la pecca maggiore, secondo me è che il lettore viene proiettato nella storia senza però ben contestualizzare la storia nel contesto storico ... per esempio non si parla della rivalità tra lo stato papale con gli spagnoli e/o la famiglia dei Medici fiorentini.
Una lettura molto gradita, oltre al contesto storico molto interessante (parliamo della Roma del XVI), abbiamo una storia intricata con colpi di scena non del tutto indifferenti, è molto scorrevole e lo si finisce molto presto.
La roboante definizione di grande thriller storico è decisamente esagerata. E' un libro piacevole da leggere in relax, per la prosa scorrevole e per l'ambientazione nella Roma rinascimentale. Poco ha del thriller e la trama non è molto incisiva. Almeno ci ha risparmiato la prosopopea autoreferenziale di Marcello Simoni.
Recensioni
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La pioggia evaporava sotto il sole e odorava di sterco. Contadini che andavano nei campi, un pastorello che incitava le pecore, serve che camminavano con le ceste appese al braccio, un mulattiere che caricava le merci, un acquaiolo sul carretto sciabordante, fabbri e scalpellini impegnati a martellare, pellegrini febbricitanti attorno alle chiese, nobili a cavallo e sui cocchi, cardinali sulle lettighe. Roma.
Strade oscure, taverne, osterie, vagabondi, prostitute, giovani sfaccendati, nobili scapestrati e pervertiti, ladri, ubriaconi, criminali e indemoniati di ogni sorte”.
Roma, maggio 1555. In un’atmosfera agitata e turbolenta in cui la corruzione si diffonde a macchia d’olio non solo nella politica ma anche nella realtà ecclesiastica, si svolge un Conclave a sorpresa in seguito alla morte precoce e alquanto misteriosa di Papa Marcello II. Sono tante le fazioni che vorrebbero arrivare al Trono di San Pietro, ma quella più potente spinge per Gian Pietro Carafa, acerrimo nemico della famiglia De’ Medici. Tutto deve andare secondo i piani, nessuno deve ostacolare questo progetto divino. C’è, però, una setta che minaccia di rivelare alcuni segreti che potrebbero risultare devastanti per la popolarità del Vescovo. Una setta che adora Lucifero e che viene perseguitata anche dall’Inquisizione guidata dal comandante Arquez. A capo di questa organizzazione c’è un pittore che si fa chiamare l’Anonimo e che è in grado di dipingere quadri di un realismo estremo, considerato eretico e contro i dogmi religiosi del tempo. Una tecnica, quella dell’Anonimo, che solo il Demonio può avergliela donata. Ma sulle tracce di questo personaggio misterioso non c’è solo il Papato e il Santo Uffizio, ma anche Raphael Dardo, agente segreto e mercante d’arte della famiglia De’ Medici. Da quando il fratello di Raphael è stato arso vivo sul rogo, e i suoi quadri sequestrati e distrutti, lui si è messo in testa di salvare tutte le sue opere e quelle dell’Anonimo che corrono il pericolo di essere date alle fiamme dagli inquisitori. Ce la farà Raphael nella sua impresa e chi si cela dietro le spoglie dell’Anonimo?
Realtà e fantasia miscelati con astuzia e abilità linguistica, tasselli di un mosaico che si svelano e si incastrano a perfezione col passare delle pagine, un buon ritmo e una buona descrizione dei luoghi, del tempo e dei personaggi….tutto questo è “Il collezionista di quadri perduti”, nuovo lavoro di Fabio Delizzos. Il romanzo è catalogabile nella sezione dei thriller storici in cui l’autore, intorno ad un evento realmente accaduto (Il Concilio Vaticano del Maggio 1555) costruisce una storia avvincente con un finale a sorpresa in cui il protagonista è Raphael Dardo. L’ambientazione è basata su una ricostruzione storica fedele alla realtà dell’epoca, sia per i luoghi e le usanze, sia per i personaggi. Le descrizioni di quest’ultimi e dell’atmosfera che si respirava nella Roma di quel tempo sono accurate e ben elaborate. Un romanzo, nel suo complesso, che è ben architettato e che si fa ben leggere. Manca, tuttavia, ancora qualcosa per poterlo accostare ai Best Seller dei “maestri” Dan Brown e Glenn Cooper.
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