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Pinelli. Una finestra sulla strage
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Pinelli. Una finestra sulla strage - Camilla Cederna - copertina
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Pinelli. Una finestra sulla strage

Descrizione


Milano, 12 dicembre 1969: una bomba esplode nella Banca dell'Agricoltura di piazza Fontana causando 17 morti e 95 feriti. La polizia ferma alcuni esponenti del movimento anarchico, tra cui Pietro Valpreda e il ferroviere Giuseppe Pinelli che, la notte tra il 15 e il 16 dicembre, precipiterà da una finestra delle questura milanese. È suicidio, incidente o "defenestrazione"? La cronista dell'"Espresso" Camilla Cederna è tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia. Attraverso interviste, testimonianze e trascrizioni delle udienze, la ricostruzione della Cederna svela incongruenze e occultamenti sulle cause della morte del ferroviere anarchico e restituisce con fedeltà il clima politico di quegli anni. (Introduzione di Enzo Deaglio)
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Dettagli

2009
Tascabile
12 novembre 2009
196 p., Brossura
9788856501537

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Brando
Recensioni: 4/5

Cerco di evitare di rispondere alla precedente recensione perchè, al di là di tutto, si qualifica da sola: non una riga sul libro, ma sull'autrice. Il libro in questione è "storico" in tutti i sensi: racconta una vicenda mai dimenticata e fu un vero e proprio atto di denuncia da molti ancor oggi ricordato. Lo stile è giornalistico, ma con brevi approfondimenti storici (personali e nazionali) e permette di leggere agilmente e venendo coinvolti nell'esposizione dei fatti. La prefazione di Deaglio contestualizza l'opera e racconta brevemente l'autrice: di certo una giornalista votata all'attacco. Il libro si conclude senza una conclusione, essendo stato scritto prima del termine delle vicende processuali, ma rimane molto importante per ricordare la vicenda della morte (e della ricerca di giustizia) del ferroviere Pinelli.

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Piero Giombi
Recensioni: 1/5

"Camilla Cederna fu quasi la mandante morale dell'omicidio Calabresi": parole di Vittorio Sgarbi, per le quali fu denunciato dalla scrittrice, ma assolto sia in Appello che in Cassazione. A venire condannata fu invece proprio Camilla Cederna, quando lanciò false accuse contro il Presidente della Repubblica, Leone, (e i suoi figli) inviso al suo partito, la DC, perché aveva firmato la legge sull'aborto e, soprattutto, perché nell'ormai vicinissimo "semestre bianco" non poteva sciogliere le Camere, esponendo la DC a tutti i possibili ricatti da parte del PCI, allora con oltre un terzo dei seggi e membro della maggioranza, con l'ambizione di entrare al governo. La magistratura, anni dopo, ordinò di distruggere tutte le copie residue del libro, che però aveva ormai venduto 600 mila copie, facendo ricca la scrittrice, già ricca per questo libro assurdo.

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Camilla Cederna

1911, Milano

Giornalista e scrittrice italiana. Si laurea in letteratura latina con una tesi intitolata "Prediche contro il lusso delle donne dai filosofi greci ai Padri della chiesa". Il suo esordio nel giornalismo data al 1939 su "L'ambrosiano", quotidiano milanese vicino al Partito nazionale fascista. Dal 1945 al '55 è redattrice nel settimanale "L'Europeo". Dal '58 all''81 è inviata per "L'espresso", dove è pure titolare di una famosa rubrica di fatti di costume: "Il lato debole". Negli anni novanta collabora con la rivista "Panorama".Pungente commentatrice dell’evoluzione del costume borghese italiano (Signori e signore, 1966; Il lato debole, 1977; Il mondo di Camilla, 1980; Il lato debole e il lato forte, 1992), ha indagato con passione politica sui «misteri»...

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