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Favole a colori. Ediz. illustrata - Jean de La Fontaine,Marc Chagall - copertina
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Favole a colori. Ediz. illustrata - Jean de La Fontaine,Marc Chagall - copertina
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Descrizione


Il lupo e l'agnello? In blu e giallo. La volpe e l'uva? In bianco, verde e arancio. Il cavallo e l'asino? In lilla e rosso. Il topo e l'elefante? In tutte le sfumature dell'arcobaleno. Ovvero, gli animali di La Fontaine e i colori di Chagall. L'arguzia della penna e il tocco onirico del pennello. Raramente, nella storia della letteratura e dell'arte, si sono verificati connubi di tale portata creativa, e ancora più raro è che l'esito finale abbia preso la forma di un libro. Avviene ora, per la prima volta in edizione italiana, che alcune delle favole più popolari e amate di La Fontaine scorrano tra le pagine affianco ai dipinti che hanno ispirato. Tutto avvenne tra il 1926 e il 1927, quando il grande artista russo decise di dar vita a un ciclo di quadri dedicato alle storie del celebre maestro francese. L'intento era allestire una serie di mostre a cavallo dell'Europa: Berlino, Bruxelles e Parigi. Le tre mostre, che esposero complessivamente un centinaio di tavole, ebbero un immediato successo, tant'è che tutte le opere trovarono subito un acquirente diverso, e s'inabissarono nei meandri delle collezioni private, lungo le strade del mondo. Di quello straordinario incontro tra l'arte e le lettere si perse dunque memoria. Quando, sul finire degli anni quaranta, esplose la fama internazionale di Chagall, alcuni musei, in testa il MoMa di New York, allestirono le prime retrospettive a lui dedicate: quei «favolosi» animali, un po' alla volta, cominciarono a uscire dalla tana.
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Dettagli

2009
16 agosto 2009
174 p., ill. , Rilegato
9788860364234

Voce della critica

Con coraggio e pura volontà di restituire la voce più autentica di un grandissimo classico, l'editore Donzelli propone una nuova traduzione del corpus di favole scritte da La Fontaine nell'arco di quarant'anni, tra il 1668 e il 1694, illustrate da una mano un po' eretica, quella di Marc Chagall, dopo le celebri tavole di Fragonard e Doré. La traduzione, in qualche modo, si fonde con l'innovativa interpretazione che Chagall, nelle sue gouaches, diede quando il gallerista Ambroise Vollard gliele commissionò negli anni venti. Fuori da quel sottile intento pedagogico che da sempre perseguitava gli apologhi di La Fontaine, Chagall seppe raccontare, con grazia e sottile malizia, un mondo ben diverso da quello tradizionalmente inteso. Un universo antropomorfo che inscena la confusa moltitudine di vizi e virtù, come sospesa in una dimensione privata del tempo storico. La traduzione di Maria Vidale è una vera piccola rivoluzione in campo editoriale perché, usando un linguaggio non del tutto contemporaneo ma nemmeno antiquato come quello della traduzione italiana che ancora circolava, datata 1885, recupera il valore letterario di un'opera ingiustamente relegata nella categoria dei testi edificanti. La parabola terribile del lupo e dell'agnello, per esempio, è qui come scrostata dal vecchiume del tempo, e riluce di nuovo in tutta la sua violentissima verità.
Camilla Valletti

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Conosci l'autore

Jean de La Fontaine

1621, Château-Thierry

Di agiata famiglia borghese, nasce nel 1621, contemporaneo di Molière e dei grandi moralisti. Nel 1641 il padre, che desidera per il figlio una vita clericale, lo inserisce nella Congregazione dell'Oratorio a Parigi, ma La Fontaine appare lontano dallo spirito religioso. Lasciato il seminario ritorna in famiglia e divide la sua esistenza tra la provincia e Parigi, dove frequenta un cenacolo di giovani poeti. In questa atmosfera La Fontaine esordisce con versetti che rivelano una vena lirica alla Racan.Per compiacere al padre si sposa nel 1647 con Marie Héricart. Nel 1654 pubblica il suo primo scritto basato su un adattamento dell'Eunuchus di Terenzio. Inadatto alla monotonia della vita coniugale, i due si separano già nel 1671. Si aggiungono difficoltà...

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