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Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In questo breve, densissimo scritto, concepito e pubblicato come capitolo introduttivo al Manuale Donzelli di Storia medievale, e qui riproposto in volumetto autonomo, uno storico insigne prova a cimentarsi con le domande più radicali, e solo apparentemente più ovvie. Il punto di partenza è il «luogo comune medioevo», quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove (negativo o positivo), o come una premessa. Nell'altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell'altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l'idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia.
A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, fatto di indagini minuziose e di raffinati distinguo, quello che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane.
Si può provare a riunificare una idea di medioevo? Un primo passo consiste nel confrontare tutte le forme politiche del medioevo riconoscendo loro pari dignità. Ma occorre - suggerisce Sergi - un altro, e più deciso passo. Il luogo che unifica le molteplici esperienze di questi mille anni di storia è la sperimentalità. Il medioevo è un periodo in cui non si crede fideisticamente nella ragione, ma neppure esclusivamente nel magico. Non si crede nello Stato, ma si evocano quotidianamente ideali di res publica o di Sacro Romano Impero. Si teorizza un ordine celeste che si riflette sulla terra, e si pratica ai più diversi livelli il conflitto, la competizione, l'ascesa sociale. Sperimentazione è l'incontro latino-germanico, sperimentazione è la costruzione carolingia. Sperimentazione è l'imitazione-concorrenza di poteri laici e religiosi, sperimentazione, infine, è la stessa pratica del comune medievale. Cos'è dunque e che cosa può rappresentare per noi, il medioevo? Un laboratorio, un cantiere in cui è possibile osservare uomini e strutture, in un gioco aperto, complesso e affascinante.
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