Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi

Un giallo piacevolissimo da leggere. L'inizio è un pò lento ma poi si entra nella storia e non ci si riesce a staccare. Il commissario Ricciardi poi è affascinante, così misterioso e dolente. E quando si pensa di essere arrivati al colpevole del delitto ecco che arriva il colpo di scena. Sicuramente leggerò anche i libri successivi.

Napoli, marzo 1931. Nel bel pieno dell'era fascista viene assassinato il grande tenore Arnaldo Vezzi artista di fama mondiale, amico del Duce. Un autentico genio del canto, ma anche un uomo egoista e meschino che trattava chiunque non fosse un potente come una pezza, e malgrado avesse una moglie bellissima insidiava qualunque donna che gli capitasse a tiro. Tutti lo odiavano, ma nessuno aveva un valido movente per ucciderlo. In troppi vivevano sul suo talento. Un caso di massima importanza che tocca a Luigi Alfredo Ricciardi, chiuso ed enigmatico, oggetto di invidia e timori. Ricciardi possiede il potere di vedere l'eco di chi è morto di morte violenta e di sentire l'ultima cosa che la vittima ha detto o pensato, capacità che a volte lo ha aiutato nel suo lavoro, ma che lo ha anche completamente alienato dalla vita normale, tanto che per paura di trasmettere questa sua capacità a degli eventuali figli ignora completamente l'attrazione che sente per la sua vicina Enrica Colombo e non degna di uno sguardo Livia Lucani splendida vedova del tenore che rimane subito colpita dal tenebroso commissario. Insieme al suo fidato brigadiere Raffaele Maione, il commissario affronta questa sfida, ma a differenza dei suoi superiori lui non vuole trovare il colpevole e fare bella figura con le autorità. Lui vuole fare giustizia.

Ho regalato questo libro ad una persona appassionata delle opere di De Giovanni. Mi ha raccontato che il primo libro della saga del commissario Ricciardi è avvincente, ricca di suspence e con una qualità descrittiva e di scrittura davvero superba. Un giallo indimenticabile!