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Storia carina e intrigante, misto di sensualità, mistero e realtà.
E' sicuramente un libro molto particolare in cui la voce narrante di intreccia con quella dei protagonisti ma, a me, è piaciuto. Se si è disposti a non interrogarsi troppo sulla assurdità di certe situazioni è un libro molto godibile anche se ne consiglio una lettura concentrata in pochi giorni perchè, diversamente, il rischio è di perdersi.
Si apprezza la maniera in cui è scritto e lo si legge con il piacere di imparare, come al solito quando si legge Baricco, l'arte del narrare, dell'intrattenere. Niente di più. Come altre sue opere, è un elogio a se stesso, un esercizio di stile. Rimane insensato il riferimento al narratore, a volte al maschile a volte al femminile, così come l'uscire dalla storia inserendo situazioni del quotidiano dello scrittore; per quanto lo stratagemma contribuisca a spaesare il lettore quanto basta per indurlo a leggere oltre, per trovare un senso. Speravo che alla fine lo scrittore fosse lo sposo, ahimè no. Cinque stelline se si fosse intitolato: "Come scrivere un libro: dalla narrazione all'ambientazione". Per concludere, Baricco si dimostra abile nel descrivere e nell'immedesimarsi nelle esperienze erotiche della protagonista; per questo e le altre sue abilità letterarie, tanto di cappello.
Recensioni
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Semplicemente, il tempo era passato con una velocità che non avevano avuto la necessità di registrare, e adesso la Sposa era lì, probabilmente per fare ciò che da tempo era stato concordato, con ufficiale approvazione di tutti: sposare il Figlio. Era seccante ammettere che, attenendosi ai fatti, il Figlio non c’era.
Probabilmente il motivo per cui la lettura di Baricco ci suona come una lenta e suadente narrazione, risiede nel fatto che spesso i suoi racconti sono diventati performance teatrali, televisive o lezioni accademiche. In ogni caso sembra sempre che la sua scrittura sia in realtà destinata alla trasposizione orale.
Si perde nell’onirico, questo nuovo romanzo di Alessandro Baricco. Personaggi, oggetti, dialoghi e luoghi galleggiano adagiati su una bruma leggera e indefinita, un’operazione stilistica capace di contagiare la narrazione con una diffusa sensazione di vaghezza. Si procede così attraverso la lettura come attraverso un mare, navigando a vista, aggiungendo un tassello dopo l’altro, soffermandosi poi ritornando indietro, con cautela.
I personaggi sono tutti particolari, componenti di una famiglia facoltosa. La Madre che pronuncia “sillogismi imperscrutabili” ignorando quasi tutto ciò che la circonda, il Padre bonario e all’occorrenza feroce, lo Zio che appare immerso in un sonno dal quale si riscuote soltanto per brevi intervalli, la Figlia trasandata, il maggiordomo, Modesto. Tutto si svolge in una grande casa italiana i cui abitanti sono assorbiti dalle loro sontuose colazioni, dagli ospiti di passaggio e dall’inedia. Il Figlio non c’è, è in Inghilterra ad occuparsi dell’azienda tessile di famiglia, quando in casa arriva la Sposa giovane. Lei ha diciotto anni, lui qualcuno in più, si sono incontrati una volta sola, quando lei aveva quindici anni, e ora che lei è arrivata nella grande casa con la sua valigia tutti se ne sono dimenticati, sia della sposa che del matrimonio.
Nell’attesa che il Figlio faccia rientro, la Sposa giovane viene istruita all’arte della seduzione dalla Madre, non senza una certa sfrontatezza. Allo stesso modo scopre l’animo poetico dello Zio, che si riscuote dal suo eterno torpore per mostrare alla ragazza il segreto custodito tra le mura della casa. Nell’attesa che lo Sposo faccia ritorno, quasi come fossimo all’interno di un oscuro racconto biblico, tutto quello che deve succedere inevitabilmente si compirà.
Il finale, come sempre succede nell’opera di Baricco, nasconde un sorprendente colpo di scena. È inedito, invece, il ruolo che l’autore assegna a se stesso: la sua voce diventa personaggio del romanzo, esprimendosi talvolta in terza persona, talvolta in prima persona, impersonando a turno i diversi protagonisti. Non nasconde quindi la sua mano, Alessandro Baricco, e del resto è evidente che, giunto a questo punto della carriera, il suo nome e la sua personalità tendano a trascendere le sue stesse storie. Un autore che non si legge tra le righe ma che emerge impetuoso dalle pagine, mostrando anche questa volta una nuova faccia, abbagliante, della sua prismatica bravura.
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