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L'amore addosso - Sara Rattaro - copertina
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L'amore addosso
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amore addosso

Descrizione


Un romanzo che parla di madri e figlie, di segreti che servono a sopravvivere ma non danno la felicità, della forza incontenibile dell'amore, l'unica che ci riporta alla luce.

L'amore arriva come un'onda, cancella ogni bugia, ti travolge e ti illumina.

Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d'ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d'urgenza l'uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice – non può farlo – che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un'altra ala dell'ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d'auto. Non era con lui al momento dell'impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito c'era una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall'altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre – alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell'essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d'amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l'amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L'unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente. Sara Rattaro torna con L'amore addosso , una storia potente e sincera, che parla di famiglia e amore, amicizia e desideri inafferrabili. Una storia che mette a nudo gli alibi dietro cui ci nascondiamo per paura di ferire o essere giudicati, le bugie che diciamo per amore ma che solo un amore vero potrà poi perdonare. L'amore addosso è un romanzo in cui è la nostra stessa vita a raccontarsi tra le pagine e le emozioni ci arrivano dritte al cuore.
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Dettagli

2017
21 marzo 2017
252 p., Rilegato
9788820061517
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Indice

Le prime pagine del romanzo

Ci sono molti modi per scoprire come stanno le cose. Possiamo fare domande, consultare un manuale o affidarci al destino.

La tua mano è scivolata dalla mia. Mi sono girata pensando di trovarti pronto a fotografarmi per rapire un momento tutto nostro.
Uno dei pochi.
Invece ti sei accasciato a terra e per un attimo, uno brevissimo, ho creduto che avessi voglia di scherzare. Il tempo di un battito di ciglia ed ero lì accanto a te, sulla nostra sabbia, vicino al nostro mare e con la salsedine che ci colpiva il viso portata dal vento.
Ho urlato mentre ti sbottonavo la camicia.
Ho urlato mentre cercavo il cuore che spingeva ostinato sotto la tua pelle.
Ho urlato perché puoi attraversare una vita intera e accorgerti troppo tardi che ti basta una manciata di secondi per capire di amare qualcuno, e questo può fare solo molta paura.
Ti hanno infilato un tubo in gola e ti hanno caricato su un’ambulanza. Mi hanno permesso di salire accanto a te. Nessuno diceva nulla perché erano troppo concentrati a salvarti la vita. Abbiamo superato una lunga coda, il solito incidente che paralizza la città e che riesce a innervosirti, perché non pensi mai che potresti essere tra quelli che hanno avuto la peggio.
Un’auto ha sfondato il guardrail e si è fermata contro un grosso albero che le ha impedito di precipitare nel vuoto. L’autista dell’ambulanza si è accertato che la centrale operativa fosse già stata avvertita e che un’altra équipe fosse in arrivo. Quando la porta si è aperta davanti al Pronto Soccorso, ti hanno portato via.
«Signora, lei è la moglie?»
Ci avevamo scherzato su almeno un paio di volte. Se ci fossimo mai trovati in una situazione simile, sapevamo esattamente come comportarci, anche se non pensi mai che si possa avverare sul serio.
«No, io passavo di lì per caso e l’ho solo soccorso. Non lo conosco», ho risposto e, con quella sciocca bugia, ti ho lasciato andare.
«Aspetti», ho strillato.
«Cosa?»
«Mi farebbe comunque piacere avere sue notizie.»
«Possiamo fornire informazioni sui pazienti soltanto ai famigliari.»
«Sarà difficile prendere sonno stasera. Lo scrupolo di non aver fatto abbastanza…»
L’infermiera mi ha fissata. «Perché non si ferma un po’ qui? Si prenda qualcosa di caldo al bar, io provo a ripassare.»
«Grazie», ho risposto e mi sono seduta su una sedia perché le gambe hanno iniziato a tremare. È difficile spiegare cosa ho provato. Cercavo di pensare a quello che mi stavi dicendo prima che accadesse.
Riavvolgevo le immagini nella mia testa come se fossero state una pellicola. L’ho fatto e rifatto più volte, diventando sempre più attenta ai particolari, perché quello era l’unico modo per impedire alle lacrime di ridurmi in briciole. Dovevo immaginarti vivo, così come ti ho sempre visto.
Avevo lasciato tutto là. La mia borsa con il telefono mi stava aspettando nella nostra casa al mare. Un bilocale sulla spiaggia di cui avevamo pagato l’affitto in contanti per non lasciare tracce. Perché non fosse reale, come il resto delle nostre scelte.
«È lei la signora che ha soccorso mio marito?»
Ho alzato lo sguardo su una donna che avrei dovuto non aver mai visto prima, ma che aveva un viso familiare. Ho socchiuso le labbra senza fiatare, perché quella donna mi assomigliava più di quanto potessi accettare.
«Come sta?» ho sussurrato.
«Lo stanno operando. Devono ridurre la pressione nel cervello. Mi hanno detto che, se lei non fosse intervenuta subito, sarebbe morto lì da solo… Volevo ringraziarla.»
Le sue parole, il suono sordo delle nostre bugie e l’immagine di te steso al suolo mi hanno attraversata come frecce appuntite, ho portato una mano alla bocca e finalmente sono scoppiata a piangere. Nel momento più sbagliato, nel luogo più inadatto.
Tua moglie mi ha allungato un fazzoletto.
«Lei è scioccata! Si faccia dare qualcosa dall’infermiera e chiami qualcuno che l’accompagni a casa.»
Ho cercato di contenere la mia reazione.
«È che non ho mai soccorso nessuno e non sapevo cosa fare. È successo tutto così in fretta.»
«Ha fatto moltissimo. Gli ha salvato la vita. Grazie. Ora mi scusi, ma devo tornare da mio marito.»
Sono rimasta lì a guardarla camminare verso di te come se avesse una velocità tutta sua, e per la prima volta ho capito cosa significasse essere l’altra.

Accorgersi in tempo della qualità delle carte che si hanno in mano è il modo migliore per provare a chiudere la partita.

Valutazioni e recensioni

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Meer
Recensioni: 4/5

Bel libro, devo dire che non me lo aspettavo. Vediamo la vita di una donna che non ha mai avuto lo spazio per crearsi una propria personalità e proprio in quell'ospedale dove ha accompagnato l'amante e dove ritrova il marito, inizia ad incrinarsi qualcosa. Sì è incrinato quando ha incontrato Federico, ma l'euforia di questa avventura ha messo in secondo piano tutto. Il suo matrimonio, il rapporto a mio avviso malato con la madre, e sé stessa. Ha un finale un po' dolceamaro.

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Iu
Recensioni: 2/5

Libro assolutamente scorrevole di facile lettura. Poco credibile il plot sentimentale della protagonista, sicuramente vittima di sua madre e di se stessa. Gli argomenti sono sicuramente di spessore,ma manca completamente un'analisi profonda e forse psicologica delle dinamiche umane. L'unica riflessione che se ne trae è che una madre può fare tanti danni, molti di più quando è affiancata da un padre succube della moglie.

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genny
Recensioni: 1/5

Trama accattivante, ma libro deludente. Non si riesce a capire a pieno la protagonista. Non mi è piaciuto il cliché della sorella perfetta per la madre. Tutto quello che spinge la protagonista a provare amore o odio nei suoi rapporti, con il marito, con l’amante, con la madre, con la sorella, sono difficilmente comprensibili. Insomma, un libro che promette bene dalla trama, ma deludente anche la scrittura, a mio avviso.

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Voce della critica

Un ospedale. Due uomini ricoverati. Due incidenti, in luoghi e circostanze diverse.  Due rampe di scale, a dividere le stanze nelle quali si trovano. Due vetri, oltre i quali c’è chi aspetta con ansia che le loro condizioni migliorino. Una sola donna dietro entrambi, il suo nome è Giulia.

«Ci sono molti modi per scoprire come stanno le cose. Possiamo fare domande, consultare un manuale o affidarci al destino. [...] Esiste un momento preciso nel destino di ognuno di noi in cui una cosa diventa chiara: siamo sempre noi gli unici responsabili delle nostre azioni.»

Giulia ha quasi quarant’anni e la sua vita scorre veloce su due binari paralleli che fatalmente s’incrociano per caso nella sala d’aspetto di un ospedale.
È lì, che corre in preda al panico dopo aver soccorso un uomo sulla spiaggia. Giulia quell’uomo lo ama, intensamente. Ma lui ha già una moglie, e non è lei.
Ed è sempre lì, nello stesso ospedale, che poco dopo viene ricoverato suo marito. Ha avuto un incidente in auto. E al suo fianco, a stringergli la mano prima dello schianto, un’altra donna.
Le due metà della sua vita divise da un piano. Un castello di carte pronto a crollare al primo sospiro, che Giulia trattiene a fatica perché non è in grado di fare una scelta. Non lo è mai stata, o meglio, non ne ha mai avuto bisogno perché c’è sempre stato chi lo ha fatto al posto suo, fin da quando l’ha messa al mondo, anche quando non avrebbe dovuto.

Questo l’aperitivo di L’amore addosso, il nuovo romanzo di Sara Rattaro, che attraverso la sua penna mostra al lettore come sia difficile quando si ha un segreto inconfessabile che stringe un nodo alla gola, mandar giù quel cocktail micidiale e dal sapore agrodolce chiamato verità; e come sia lampante che finché non lo si svuota quel maledetto bicchiere, non si riuscirà mai a vedere il suo fondo per quello che realmente è.
Sara Rattaro ha sempre raccontato di donne. Donne vere, vittime disperate degli eventi che non riescono a controllare, imperfette e rinchiuse nel loro bocciolo con la speranza mai abbandonata di poter finalmente un giorno riuscire a sbocciare.  E lo fa anche in questo caso, con il suo solito stile che l’ha sempre contraddistinta, semplice e diretto, che punta al bersaglio e lo centra al primo colpo.
Se nel suo romanzo precedente, Splendi più che puoi, racconta di Emma, una donna che, precipitata in un abisso blu come i lividi che le segnano il corpo e soffocata da un amore claustrofobico, ha la forza di dire basta e rialzarsi, in questo L’amore addosso (che la vede all’esordio con Sperling & Kupfer) ci presenta Giulia, la protagonista che barcolla alla cieca in perenne e precario equilibrio sul filo delle sue emozioni, tra un amore viscerale strappato via da un passato mai del tutto cancellato e una passione proibita alla quale aggrapparsi con tutte le sue forze. E che non si rende conto che in fondo al baratro dal quale sta cercando di salvarsi c’è già chi è pronto a prenderla al volo al momento della caduta.

Perché niente è come sembra, e la verità è quasi sempre una storia raccontata a metà.
Ma Sara Rattaro sa alla perfezione come raccontarla. E a noi non resta che leggerla.

Recensione di Andrea Papa

 

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“Arriva il momento in cui le nostre vite non sono più quelle di prima. Affrontiamo le nostre paure, accettiamo la sfida e ammettiamo di essere innamorati. E, a volte, scopriamo che quel cambiamento è proprio la risposta alle nostre preghiere” (p. 87).

Giulia sta passeggiando sulla sabbia in riva al mare insieme al suo amante Federico. Pochi secondi insieme e lui si accascia al suolo. Un infarto. Giulia chiama i soccorsi ed inizia la corsa in ospedale. Ma non è sua moglie, è solo una sconosciuta che ha cercato di salvargli la vita e i medici non la lasciano entrare. Nello stesso istante il marito di Giulia, Emanuele, ha un grave incidente in auto e viene ricoverato nello stesso ospedale, dove viene sottoposto a diversi interventi. Due uomini e una sola donna. Quella donna che la sua famiglia, specialmente la madre, vuole “perfetta”: moglie modello, lavoratrice instancabile ed una madre premurosa. Ma Giulia è prima di tutto Giulia, tutt’altro rispetto a come gli altri la vogliono e più la si vuole imbrigliare, più lei scalpita e scappa. Nel profondo del suo cuore c’è un segreto, che nasconde per volere della madre, ma il dolore è troppo forte per tenerlo dentro e prima o poi Giulia dovrà affrontarlo per trovare quella serenità che non ha mai provato in vita sua.

“Vogliamo sapere la verità. La desideriamo più di ogni altra cosa. Frughiamo nelle tasche e controlliamo umori e telefonate. Lo facciamo perché siamo convinti di poterla affrontare e, se questa sembra sfuggirci, ci intestardiamo come muli senza prendere in considerazione che forse sarebbe meglio non sapere” (p. 212).

Mi ci sono voluti sei romanzi di Sara Rattaro per capire il suo segreto: la frase “arriva dritta al cuore” la lascio ad altri recensori, critici e giornalisti; che si parli di un handicap in famiglia, di violenza sulle donne, o di tradimento, le storie che ci propone Sara non sono solo verosimili, ma TI possono accadere veramente. Ecco che quindi il lettore non solo ascolta o legge il racconto proposto, ma si immedesima a tal punto da farlo suo, come se gli potesse accadere. Perché, come scrive lei nelle prime pagine di quest’ultimo romanzo, il dolore è sempre degli altri (la sirena dell’ambulanza non è mai nostra), e se invece per una volta lo fosse? Inoltre il tema del tradimento viene trattato nel romanzo con diverse sfumature: cos’è veramente il tradimento? Se c’è l’atto fisico è tradimento e se non c’è non lo è? Chi decide cosa è giusto o sbagliato? Mentire per proteggere o parlare per non nascondersi? E infine qual è il segreto della felicità: chi si accontenta gode, dicono, ma chi gode si accontenta?

“Siamo animali abitudinari, per questo resistiamo al cambiamento più di qualsiasi cosa e ogni variazione di stato deve essere benedetta dagli altri” (p. 241).

Recensione di Marco Cattaneo.

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Alcuni libri, più di altri, possiedono una forza intrinseca che colpisce allo stomaco. Una forza che ti trascina nella storia, ti coinvolge facendoti provare tutte le emozioni possibili e anche di più. L'amore addosso di Sara Rattaro è uno di quei libri. Uno di quelli che sconvolgono e lasciano senza fiato, uno di quelli che va vissuto fino in fondo, anche quando fa troppo male.
La penna di Sara Rattaro, delicata ma incisiva, ha dato vita a una storia intrisa di un realismo disarmante in cui a essere protagoniste sono le grandi e le piccole fragilità dell'animo umano, che assieme possono annodare una vita intera e soffocare i sogni. Lo sa bene Giulia, la protagonista, prigioniera della propria debolezza e delle bugie: le proprie e quelle altrui.
Ammetto di essermi avvicinata a L'amore addosso in punta di piedi, spaventata dalla consapevolezza che il tema centrale del romanzo fosse il tradimento. Ma ben presto mi è stato chiaro che il mio timore era mal direzionato. Non avrei dovuto aver paura che Sara Rattaro mi avrebbe deluso con una storia che cercava di legittimare il tradimento, ma avrei dovuto temere che il mio cuore non sarebbe uscito indenne dall'uragano di emozioni che il libro è capace di donare.

Perché questo è un mondo dove non ce la fai a stare in piedi se sei davvero te stesso. Se dici quello che senti, se gridi quello che provi. Devi trovare l’abilità di essere prima qualcosa e poi qualcos’altro, ma non tutto insieme, altrimenti il sistema rischia di esplodere.
Tanto bello quanto straziante e inaspettato, questo romanzo stringe il cuore in una morsa e costringe alla riflessione sul perdonarsi e il perdonare. Ma, ancor di più, porta a interrogarsi sull'importanza della verità nuda e cruda, senza filtri, senza le mezze misure a cui ormai tutti quanti siamo abituati. Perché una verità negata, nascosta tra le frange di un tappeto, che urla in silenzio e con disperazione per essere ascoltata, può scavare solchi nel petto.
Ne è la prova Giulia, che apparentemente sembrerebbe essere il ritratto della donna perfetta: bella, felice, innamorata di Emanuele, un marito adorabile e supportata dalla famiglia. Ma ogni ritratto, si sa, nasconde delle crepe e quelle di Giulia sono tanto profonde da racchiudere una storia a sé. Quella di una figlia delusa da una madre esigente ed egoista, che le ha tarpato le ali e le ha inferto ferite che bruciano anche a distanza di anni. Quella di una moglie infelice, che trova la passione tra le braccia di qualcuno che non è suo marito. Quella di una donna i cui equilibri precari si poggiano su fondamenta fragili fatte di insicurezze striscianti e sentimenti taciuti.

È sempre bello innamorarsi. Si, è sempre bello anche se non puoi vivere l'amore, se ti devi nascondere o se sai che da adesso in poi non dormirai più. Ma, nonostante le avvertenze scritte in rosso, ti senti appagato, vivo e così giovane da pensare di ipotecarti ancora il futuro. Perché a innamorarsi e a fare follie non sei quasi mai tu, ma la parte migliore di te, e questa a volte sembra essere più che sufficiente per infilarsi in un mare di guai.

Giulia nasconde bene le ombre della sua storia, vivendo momenti di fugace folle felicità, alternati alla vita che sembra esserle stata cucita addosso contro la sua volontà. Tutto cambia quando le ombre bucano la superficie incontrando bruscamente la realtà. Quando le due vite di Giulia collidono, ogni cosa crolla e si scontra, in un susseguirsi di colpi di scena e momenti strappacuore, ma anche di redenzione e amore.
L'amore addosso è un romanzo che ti investe come un treno in corsa e ti lascia con uno strano misto di amarezza e di gioia. La penna di Sara sa come farti a pezzi a colpi di rivelazioni strazianti, ma anche ridurti in lacrime per la commozione e la tenerezza. Preparatevi a essere sopraffatti dalla tempesta di sentimenti che scatenerà in voi così come alla meraviglia che racchiude il viaggio di Giulia.
Perché quella che Sara Rattaro ci ha raccontato è sì una storia di tradimenti, ma non è quello amoroso a essere il fulcro di ogni cosa. Bensì quello di una madre nei confronti della propria figlia. L'amore addosso è un romanzo toccante e audace, che si legge in un battito d'ali e lascia il segno.

Recensione di Glinda Izabel

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Sara Rattaro

1975, Genova

Sara Rattaro è nata a Genova. Laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, ha lavorato come informatore farmaceutico prima di dedicarsi completamente alla scrittura. È autrice di diversi romanzi: Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via (Premio Città di Rieti 2014), Niente è come te (Premio Bancarella 2015), Splendi più che puoi (Premio Rapallo Carige 2016), L'amore addosso, Uomini che restano (Premio Cimitile 2018), Andiamo a vedere il giorno (Sperling & Kupfer 2018), Il cacciatore di sogni, il suo primo libro per ragazzi, Sentirai parlare di me (Mondadori 2019), La giusta distanza (Sperling & Kupfer, 2020), Una felicità semplice (Sperling & Kupfer, 2021), La donna che salvò...

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