La donna silenziosa

La prosa è scorrevole e la scrittura lineare ed è per questo si lascia leggere facilmente. L’elemento più interessante è la scelta di affidare la narrazione alla vittima, Rosie, e alla narratrice vera e propria, Kate. La prima è il punto di forza dell’intero libro: il suo fantasma ripercorre la sua intera vita, dall’infanzia al suo assassinio, e facendoci scoprire a poco a poco l’impalcatura che ha portato a ciò. La seconda è quanto mai insulsa: una giardiniera improvvisata detective che, per tutto il tempo, gironzola intorno alla famiglia di Rosie e ficca il naso in giro. Si possono intuire i motivi per i quali si sente coinvolta ma il suo è un attaccamento quasi morboso. La cosa più fastidioso e poco credibile è che resta cieca: si lascia convincere facilmente senza mai mettere in dubbio le parole altrui. Paradossalmente, se lei è poco intuitiva (e quando scopre l’assassino cade dal pero!), il lettore, al contrario, capisce il colpevole molto presto. Il suo nome è sempre stato lì, in bella vista, in mezzo ad altri nomi ingannevoli. E questo è il vero grande problema del libro: manca totalmente di suspense, elemento fondamentale per un buon thriller. Aveva tutte le carte in regola per stupire, ma l'autrice non è riuscita nell'intento. Storia carina che diventa persino banale, un thriller psicologico mediocre.

Ottimo esordio per Debbie Howells. Romanzo scritto bene, scorrevole, mai noioso. Gran bella trama, personaggi ben descritti e plausibili... Non saprei trovarci un difetto, è forse uno dei libri più belli che ho letto ultimamente, comprato per caso perché in offerta... Spero che l'autrice continui così.

Direi un giallo con forti tinte psicoanalitiche, molto doloroso perché i principali attori della vicenda hanno personalità disturbate, fin troppo disturbate. Infatti a volte sembrano quasi eccessive ed è fastidioso leggere. Buono comunque lo stile che risulta fluido, interessante il doppio livello di narrazione.