Una lontana follia

Il cuore di questo romanzo è un segreto. O meglio, una catena di segreti. Tra descrizioni minuziosissime delle campagne inglesi, delle strade di Londra, di un castello diroccato e di tre sorelle molto diverse tra loro, s'inerpicano le indagini di una giovane editor alla ricerca della verità. Com'è finita tra le rovine di una storia iniziata cinquant’anni prima? Grazie a un semplice libro che nasconde una storia ben più complicata di quella raccontata sulla carta. C'è una domanda, essenzialmente, che questo romanzo pone ai lettori: si può essere davvero sicuri di conoscere veramente qualcuno?

Il cuore di questo romanzo è un segreto. O meglio, una catena di segreti. Tra descrizioni minuziosissime delle campagne inglesi, delle strade di Londra, di un castello diroccato e di tre sorelle molto diverse tra loro, s'inerpicano le indagini di una giovane editor alla ricerca della verità. Com'è finita tra le rovine di una storia iniziata cinquant’anni prima? Grazie a un semplice libro che nasconde una storia ben più complicata di quella raccontata sulla carta. C'è una domanda, essenzialmente, che questo romanzo pone ai lettori: si può essere davvero sicuri di conoscere veramente qualcuno?

La mia seconda volta con la Morton è stata un po' più travagliata. Se, un anno fa, ho divorato Il giardino dei segreti, non posso dire lo stesso di Una lontana follia. Partito con grande rapimento, dopo le prime 150 pagine circa, mangiate con gli occhi, si è verificato un calo di interesse che mi ha portata ad aprirlo sporadicamente senza mai riaccendere la passione iniziale, fino alle ultime 100 pagine, dove l'interesse ha ritrovato la primordiale impressione incollandomi nuovamente alle pagine. Un bel romanzo dal tocco gotico, con un castello antico, tre sorelle, libri, scrittori folli, insomma c'è tutto, peccato solo per quella parte centrale che ho trovato troppo divagante e che mi ha fatto perdere il ritmo.