Il destino del leone

Dopo aver letto Uccelli da preda ho voluto provare un'altra trilogia, ma il confronto non regge...non male, ma mi aspettavo di più

Non leggevo un libro di Wilbur Smith dal 2013, deluso (per non dir di peggio) da quell'insulso polpettone che è "Orizzonte" nonché dagli ultimi libri del ciclo egizio, uno più illeggibile dell'altro (poi infatti mi sono fermato e forse avrebbe fatto bene a fermarsi anche Wilbur Smith o chi per lui). Così, dopo 8 anni, visto l'arrivo della bella stagione, m'è tornata la voglia di un genuino romanzotto d'avventura, ma, memore delle ultime fatiche di Smith, che vanno rapidamente peggiorando, ho deciso di affrontare il suo romanzo d'esordio (1964), a detta di molti uno dei migliori. Uno dei migliori forse no, di certo non uno dei peggiori. Il libro si lascia leggere facilmente, anche se dopo le prime 100 pagine smette di appassionare e si procede per inerzia. Una lettura piacevole, niente di più, che risente dei difetti dei romanzi d'esordio (parliamo di intrattenimento, non di Letteratura, sia chiaro), non ultimo una certa ingenuità, specialmente nel delineare i personaggi alcuni dei quali a un certo punto scompaiono, cosa, questa, che dà una certa sensazione di incompiutezza, come se il libro non fosse finito o fosse stato concluso affrettatamente. Il protagonista poi non è che mi sia stato così simpatico. Alcune sequenze mi sono risultate narrativamente un po' confuse. Senza infamia e senza lode, non escludo comunque di proseguire con il secondo romanzo di questa trilogia della prolissa saga della famiglia Courteney.

Per me é no. Ho voluto iniziare con qualche libro di Smith e il risultato é stato un buco nell'acqua. Sia questo libro che ''la voce del tuono'' e ''gli eredi dell'eden'' non sono stati altro che una perdita di tempo. Personalmente ho trovato la trama avvincente ma appena mi sono addentrata nella narrativa ho capito da subito che ha un trascorso noioso e troppo monotono. Storie troppo contorte e incastrate, a volte perdevo interesse e dovevo rileggere la stessa pagine anche 3 volte. Se un libro ti piace, non perdi interesse.