La via della Cina. Una testimonianza tra memoria e cronaca

LIbro interessante, molto frammentario e che lascia un po' insoddisfatti. Pisu racconta in breve la sua vita passata tra Italia e Cina, senza troppi preamboli, con poche descrizioni sulla Cina in toto e dei suoi aspetti storici e politici, rimanendo spesso vaga nei commenti e citando molte pagine del suo diario di viaggio, che hanno il vantaggio di raccontare eventi di grande interesse. Tuttavia, con un materiale simile e una tale esperienza sul territorio cinese negli anni mi aspettavo di più.

Premesso che visito la Cina dal 1994 anche 3-4 volte all'anno, ho letto questa utilissima testimonianza proprio proprio prima di partire di nuovo per Shanghai e l'ho apprezzata enormemente. E' una descrizione coerente di un'esperienza che i nostri comunisti di una volta non avrebbero mai ammesso, e l'autrice onesta militante non solo non nega, ma con rammarico e delusione descrive come anche Pajetta chiedeva discrezione... Dopo aver girato la Cina dal Nord al Sud: Harbin, Dalian, Tianjin, Xian, Ninjing, Hangzhou, Wuhan, Fuzhu, Xiamen, Guangzhou, Foshan, Shenzhen, Dongguan e quelle meraviglie di Guilin e le Tre Gole, oltre a decine di soste nei Certi come Shanghai, Pechino e dintorni, sì, posso confermarlo, la Cina non è più la stessa, così come sono cambiati gli stessi Cinesi: una volta tutti magrissimi, non lo sono più e, come conseguenza del passaggio dalle penurie del collettivismo che hanno fatto perire decine di milioni di Cinesi, ora con l'abbondanza del capitalismo, ci sono già bambini obesi e ragazze a spasso col cagnolino. Insomma, le liberalizzazioni economiche hanno fatto il miracolo: crescita annua a due cifre per oltre 20 anni, mentre in Europa, la bella politica del "welfare" ha impoverito buona parte del continente. Per questo, il libro di Renata Pisu è oltremodo utile e lo dovrebbero leggere proprio quegli ultimi devoti della socializzazione, i nostri sindacalisti che contrariamente ciò che è avvenuto nel Regno Unito della Thatcher, non vogliono capire che per progredire, per distribuire ricchezza è necessario un minimo di libertà per chi ha iniziative e senza vivere sulle spalle di chi genera ricchezza con la creatività. Oggi la Cina ha largamente superato l'Italia anche nel turismo e non c'è da meravigliarsi: alberghi di 4-5 stelle a partire da 50 $ con colazioni che sembrano banchetti, ospitalità e gentilezza che in Europa non esistono da decenni. Lettura piacevole per farsi un'idea di com'era la Cina di Mao, si legge in poche ore.

Questo libro è un piccolo gioiello: rara e preziosa testimonianza di un'occidentale che ha vissuto in Cina all'epoca della Rivoluzione Culturale