Sotto un'unica spada. L'impero

quarto libro della serie dedicata al centurione "due lame" e devo dire che è quello che mi è piaciuto di meno, qui le coorte tungre sono impegnate in compiti di "polizia" nella loro terra natia flagellata dal misterioso bandito Obduro e dove scopriranno un marciume generale radicato, purtroppo sono quasi assenti le favolose battaglie e la violenza alle quali ci aveva abituato riches nei precedenti racconti e nel complesso appare un tutto un po più sciapo rispetto al solito

Bello. Soddisfatto dell'acquisto, nonostante io sia molto critico. Riches mi piace come autore ed il suo genere incontra i miei gusti. Leggendo la trama prima di comprarlo, ero un po' scettico. Leggendolo mi sono ricreduto dopo poche pagine. Ne è venuta fuori una bella trama, mai monotona. I Tungri non deludono nemmeno questa volta.

Dopo i primi tre romanzi ambientati in Britannia mi ero davvero appassionato delle vicende di Marco Valerio Aquila e de suoi amici e commilitoni. Confesso però che questo quarto volume non è stato all'altezza dei precedenti e non solo per il cambiamento di scenario. Il ritmo mi è parso troppo lento, con un continuo rincorrersi di legioni e coorti dentro e fuori una foresta un pò misteriosa e magica, spesso senza esiti. Con un personaggio misterioso troppo forzato rispetto ad un'accettabile verosimiglianza dei fatti. Quasi mi è venuto da pensare che a scrivere non fosse lo stesso Riches precedentemente apprezzato. Il voto medio è solo per la continuità dei personaggi, per me sempre elemento importante.