I conquistatori. Invader saga

Più che una recensione vorrei ringraziare Alessandro, le sue osservazioni sono sempre molto pertinenti, da vero conoscitore e appassionato del genere. Nello specifico amo talmente le ambientazioni e le descrizioni di battaglie di questo autore che non ho tempo di scrivere altro, devo iniziare la lettura della "Revolution saga"

Come “Roma - sangue e arena” anche questo è costituito da una serie di brevi racconti, quattro mini-libri; ricchi di battaglie, situazioni intriganti e con un’ottima ambientazione. Certo non sono trascinanti quanto altre opere dell’autore ma sono senz’altro migliori delle avventure “gladiatorie” di Pavone e Macrone. Un buon modo per vedere com’è proseguita la campagna in Britannia dopo la partenza dei due centurioni. Comunque, di questi, i migliori sono “La battaglia della morte” e “Muori per Roma”, mentre il peggiore mi è parso “Il sangue del nemico”. È molto accentuata l’importanza della politica affiancata alla guerra nelle conquiste dei romani, nella fattispecie come essi s’imponevano con la forza delle legioni per poi mettere radici tramite capi locali/fantocci. Tornano i soliti temi tanto cari all’autore, quali il barbaro fanatismo dei druidi e l’universale inettitudine di tutti i giovani patrizi romani, ad eccezione del figlio di schiavi Catone (che coincidenza). Devo dire che cominciano a essere sgradevolmente ridondanti.