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Uno dei film dei fratelli Coen da non perdere, da vedere e rivedere, perchè merita davvero la definizione di neo-noir (e non sono molti quelli all'altezza di cotanta etichetta!).
I fratelli Coen, con alle spalle già oltre tre lustri di carriera ed un capolavoro come "Fargo" e con un altro ventennio di successi che li aspettava, firmarono questo gioiellino, che si rifà al noir anni '50 (tale infatti è l'ambientazione, esaltata dallo splendido utilizzo della pellicola in B/N). Ed Crane, un barbiere dall'aria perennemente distaccata, cui presta il volto uno splendido Billy Bob Thornton, racconta in prima persona, con l'ironia tipica dei Coen, le vicende che lo portano al patibolo. Magnifici anche gli altri attori, da Frances McDormand, moglie di Joel e presenza quasi fissa nei loro film, alla quasi esordiente Scarlett Johansson, per non dimenticare il compianto grande James Gandolfini, qui in una parte secondaria.
I fratelli Coen possono essere annoverati sicuramente tra i maggiori registi degli ultimi decenni. Prima de "L'uomo che non c'era" avevo già visionato alcune delle loro pellicole, tra cui i capolavori "Non è un paese per vecchi" e "Il grande Lebowski"; mi sono dunque approcciato a tale pellicola senza pensare che sarebbe stata a livello delle due sopracitate. Con "L'uomo che non c'era" ci si trova invece forse al miglior film della coppia di registi: la fotografia in bianco e nero toglie il fiato da quanto è bella, la regia è eccezionale, calibratissima e mai fuori luogo, e Billy Bob Thornton è probabilmente nel ruolo della vita. Lo spettatore viene accompagnato dalla voce narrante del protagonista, che racconta in maniera disillusa ma ironica la sua vita, fatta di silenzi e di poca considerazione; la sceneggiatura è geniale e i dialoghi sono talmente belli che lo spettatore non si scollerà un secondo dalla visione di tale capolavoro. In conclusione un film da vedere e rivedere, che rimarrà indelebile nella storia del cinema.
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