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Mentre l'orchestrina suonava «Gelosia». Crescere e ribellarsi in una tranquilla città di mafia - Antonio Roccuzzo - copertina
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Mentre l'orchestrina suonava «Gelosia». Crescere e ribellarsi in una tranquilla città di mafia
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Mentre l'orchestrina suonava «Gelosia». Crescere e ribellarsi in una tranquilla città di mafia - Antonio Roccuzzo - copertina
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Descrizione


Estate 1980. Un piccolo pregiudicato viene ucciso in una piazza del centro storico di Catania, nel bel mezzo della festa della Madonna del Carmine. Mentre l'orchestrina suonava "Gelosia" titolò il "Giornale del Sud". Le tre colonne in cronaca erano firmate da un giornalista ventiduenne entrato da poco a far parte di un agguerrito gruppo di giovani cronisti intransigenti che, armati di taccuini e Lettera 22, erano convinti di poter cambiare quasi tutto da soli, guidati all'assalto da un ultracinquantenne "ragazzino", disobbediente, scanzonato, irrispettoso, ribelle: Giuseppe (Pippo) Fava. Quattro anni dopo, l'assassinio di Fava per mano della mafia cambiò per sempre il destino di un'intera comunità e l'esistenza di quel drappello di reporter che, insieme a lui, aveva nel frattempo fondato il mensile "I Siciliani", la prima voce libera levatasi a denunciare apertamente la penetrazione di interessi e cultura criminali nelle viscere della città e dell'isola. Antonio Roccuzzo, l'autore della cronaca di quell'ormai lontano delitto, racconta ora la sua esperienza giovanile di formazione e il suo passaggio all'età adulta: la vita in una tranquilla città di mafia, inquinata dalla presenza di Cosa Nostra come da un morbo profondo e inarrestabile; la morte del padre e, quasi adempiendo una promessa, la scelta definitiva del giornalismo; l'incontro umano e professionale con Fava; le pressioni dell'ambiente, le inquietudini personali, i dubbi e infine il rifiuto di continuare a lavorare in Sicilia.
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Dettagli

2011
3 maggio 2011
166 p., Brossura
9788804611158

Conosci l'autore

Antonio Roccuzzo

1958, Catania

Ha iniziato la sua attività di giornalista ne "Il Giornale del Sud" e poi ne "I Siciliani", sempre con Pippo Fava. Quindi è stato inviato de "l'Espresso", de "Il Manifesto" e dell'"Indipendente". Ha lavorato in Rai ed è stato capocronista della "Gazzetta di Reggio" del gruppo Finegil-L'Espresso. Ha collaborato e collabora come caporedattore con il Tg de La7. 

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