Un animale selvaggio

Romanzo rocambolesco dove ad ogni pagina c'è un colpo di scena, alcuni abbastanza assurdi. Siamo lontani dal primo Joel Dicker,comunque piacevole.

Questo libro x fortuna non fa riferimento al bellissimo quebert. Abitare nella " casa di vetro" deve essere spettacolare... ma manca quell attrazione marcata verso i personaggi del libro. Comunque da leggere !

Per chi conosce l'autore questo romanzo non sarà una sorpresa per stuttura, trama e tensione narrativa. Non è un giallo, appartiene di più al genere thriller, con ampie sfumature da romanzo drammatico e, senza dubbio, i vari protagonisti di un pregevole racconto corale sono descritti e connotati in maniera lodevole. Se l'inizio, però, cattura e avvince tra colpi di scena e aspettative per gli sviluppi, la parte centrale cala di ritmo e certe trovate narrative risultano più stucchevoli e scontate che spiazzanti, anche perchè il gioco di Dicker con il lettore funziona finchè non si trova la chiave usata troppe volte dall'autore per ingannare tanto che, a un certo punto, si riesce a non farsi trovare impreparati. Difficile patteggiare per qualcuno di questi antieroi, anche se l'ultima parte vuole suggerire redenzioni parziali. Ma alla fine è comunque una lettura piacevole, un romanza che si legge volentieri e velocemente, anche se Dicker ha saputo scrivere di meglio e, forse, qui, l'assenza del "colpevole" e del delitto sono il vero punto debole. Prosa comunque scorrevole e chiara, tra alcuni colpi di scena imprevisti ed altri "telefonati". Consigliato a chi cerca il Dicker che gioca con il lettore portandolo a spasso tra piani temporali tentando di spiazzarlo con risultati alterni; sconsigliato a chi cerca il fenomeno de LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBErT o de IL CASO ALASKA SANDERS.