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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Libro davvero interessante, ben scritto e soprattutto ben costruito; e si potrebbe aggiungere anche "finalmente", dopo altri volumi della collana che ho già recensito su queste pagine che, a mio avviso, lasciavano a desiderare. Qui siamo di fronte ad una precisa e chiara scansione degli eventi che arricchisce il quadro del significato di una delle date fondamentali del nostro essere nazione, quella che segnò il culmine e contemporaneamente la conclusione del processo risorgimentale, come ben compresero tutti i contemporanei, cresciuti nel "mito di Roma". Vidotto suddivide la narrazione in tre parti: la prima relativa alla ricostruzione degli eventi politici e militari che portarono alla storica giornata di Porta Pia, illustrando bene desideri e timori delle parti coinvolte (I -III cap); la seconda ricostruendo la storia recente del "conflitto di civiltà" fra stato e chiesa, fra Cavour e la sua formula "libera Chiesa in libero Stato" e Pio IX (iV-V cap); infine ripercorrendo le vicende e le difficoltà del trasferimento della capitale fra 70 e 71 e -molto interessante per capire l'evoluzione politica ed ideologica del Paese- la trasformazione nel tempo del significato stesso dell'evento che solo 25 anni più tardi divenne festa nazionale, per sopravvivere fino al 1930, quando il regime, nel nuovo clima concordatario, finì per abolirla. L'autore non manca di rappresentare vivacemente la durezza dello scontro fra papato e stato, soffermandosi sui tafferugli scatenati dalla traslazione della salma di Pio IX nel 1881 e sullo scontro frontale per l'erezione della statua di Giordano Bruno in Campo de' fiori nel 1889. Una simile durezza si registrerà soltanto durante l'epoca del sindaco massonico Nathan , fra 1907 e 1913, per poi lasciare il posto alla "conciliazione silenziosa", che dal 1970 si è trasformata nel pieno riconoscimento papale di Roma capitale, ponendo fine ad un conflitto grandioso, ma ormai del tutto superato nella mente degli italiani.
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