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La capacità di leggere il proprio Tempo e il proprio Luogo e le proprie goffaggini era la caratteristica di Mattia Torre. Con cruda ironia, disilluse comicità, sensibilità questi appunti, raccolti dopo la sua prematura scomparsa, ci rendono un quadro fatto di pennellate che rimandano a lavori più completi e raffinati ma in cui si scorge tutto il potenziale di uno sceneggiatore e scrittore che sarebbe stato ancora tanto necessario nella nostra povera Italia attuale.
Chi conosce già Torre non ha bisogno di recensioni per leggerlo, chi non lo conosce invece, dovrebbe prendersi il libro (intanto leggilo). I suoi pezzi di sceneggiature, i monologhi, i dialoghi improbabili e quelli interiori. Una bella eredità di un autore straordinario che in poche pagine ti fa ridere, riflettere, vergognare, rattristare, arrabbiare e soprattuto, ti fa guardare dentro te stesso.