Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini - Silvia Zangrandi - copertina
A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini - Silvia Zangrandi - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 4 liste dei desideri
A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini
Disponibile in 5 giorni lavorativi
10,45 €
-5% 11,00 €
10,45 € 11,00 € -5%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
10,45 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
10,45 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini - Silvia Zangrandi - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Dettagli

2003
18 dicembre 2003
178 p., Brossura
9788840009032

Valutazioni e recensioni

1/5
Recensioni: 1/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(1)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Francesco
Recensioni: 1/5

Reportage della Fallaci e di Severgnini ben poco hanno a che vedere con la realtà. La prima è nota soprattutto per le sue bugie, il secondo è totalmente privo di sostanza.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

1/5
Recensioni: 1/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(1)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

"Se gli scrittori di narrativa non cominceranno ad affrontare temi più quotidiani, la storia letteraria della seconda metà del XX secolo vedrà i giornalisti (...) attestati all'apice della stessa letteratura". Così, qualche anno fa, Tom Wolfe denunciava una forma di romanzo ormai inadeguata al ritrarre in trasparenza i livelli profondi di realtà; gli faceva eco l'invito di Enzensberger al recupero della tradizione narrativa del reportage, in cui soggettività e creatività interpretativa, ancorate al reale, si costituiscono come preciso strumento informativo, lettura complementare di un'epoca.

La dimostrazione rigorosa che molti scritti che identifichiamo col nome di reportage narrativo sopportino bene l'analisi linguistica e rivelino inaspettate dosi di letterarietà, presentando al loro interno passaggi degni di essere antologizzati, è contenuta in questo saggio di Silvia Zangrandi, una disamina delle costanti sintattiche, morfosintattiche e lessicali del reportage nelle sue varie declinazioni. Nel corpus infatti confluiscono i reportage di guerra (Niente e così sia di Oriana Fallaci e Guerre sporche di Ettore Mo), di viaggio (Un indovino mi disse e In Asia di Tiziano Terzani), sportivi (Dino Buzzati al Giro d'Italia), di costume (Un italiano in America di Beppe Severgnini) e, a conclusione, un journalistic novel (Autosole di Carlo Lucarelli), a rappresentare una categoria di articoli pensati per rendere la realtà leggibile come un romanzo, un'intersezione tra cronaca e ricostruzione fictional non estranea a una certa "letteratura di confine" promossa oggi da alcune collane editoriali (si pensi a "Indicativo presente" di Sironi o al progetto della neonata Alet).

Si esaminano libri, non articoli, poiché l'assunto di partenza - discutibile - è che, per l'analisi, "conditio sine qua non è la pubblicazione dei pezzi su giornale e poi su volume", nella convinzione che il reportage narrativo acquisti valenza letteraria solo "quando abbandona le colonne del giornale per entrare in libreria sotto forma di volume", ovvero quando la finalità narrativa prevale sulle esigenze contingenti dell'informazione.

Sebbene ci si soffermi più su cifre stilistiche che narrative, pure si mette bene in rilievo lo slittamento progressivo dei confini tra finzione narrativa e realtà informativa, tra il racconto della realtà e la sua manipolazione. Anche continuando a utilizzare i modelli della lingua giornalistica, il reportage sfrutta le potenzialità narrative della story, valorizzando la soggettività del racconto, attraverso la ricostruzione di ambienti, la caratterizzazione dei personaggi e l'organizzazione del testo a livello di intreccio: "La grandezza di un reportage non sta tanto nella pretesa oggettività nella documentazione dei fatti, quanto nell'originalità del racconto di quei fatti. Infatti, l'aspetto artistico non è insito negli avvenimenti, ma nel processo della narrazione. L'avvenimento acquista validità artistica quando lo scrittore riesce ad armonizzare l'arte con la vita, il vero con il bello, la verità con l'orrore".

Nell'uso dilagante del far sentire la realtà più che la verità dei fatti, talvolta cedendo a drammatizzazioni dell'accaduto anche prive di riscontro oggettivo e nella generale prevalenza, nel giornalismo contemporaneo, della dimensione emotiva su quella referenziale, denotativa, della notizia, questa del reportage è ancora una scommessa concettualmente ed eticamente forte: rilanciando un'annotazione di Bechelloni e Buonanno contenuta in una raccolta di saggi che, all'inizio degli anni novanta, fotografava la mutazione nelle strategie discorsive dell'informazione (Quotidiani in mutazione, Quaderni della Fondazione Adriano Olivetti, Roma 1992), "anche in Italia, forse non è più questione di 'tradizione', e di modelli giornalistici letterari o fattuali. Forse è soprattutto, e più semplicemente, questione di professionalità".

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Silvia Zangrandi

Silvia Zangrandi è docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università IULM di Milano. Si occupa di letteratura del Novecento e il suo campo di interessi spazia dalla letteratura fantastica al rapporto tra letteratura e giornalismo, alla letteratura femminile, alla narrativa italiana del secondo Novecento, con particolare attenzione alle soluzioni linguistiche adottate. Ha pubblicato, tra gli altri, studi su Calvino, Primo Levi, Morante, Ortese, Pavese, Tabucchi e i volumi A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini (2003), Pagine infestate. I fantasmi e la tradizione fantastica del XX secolo (2007), Cose dell’altro mondo. Percorsi nella letteratura fantastica italiana del Novecento (2011), Dino Buzzati, l’uomo,...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore