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Anno edizione: 2009
Anno edizione:
Anno edizione: 2020
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Bellissimo libro, secondo me il migliore che abbia scritto l'autrice. Come ogni romanzo di Shirley Jackson, ti tiene incollato alle pagine
Merricat è una ragazzina fuori dal comune, e questo già lo percepiamo dall'incipit del Romanzo: chi, come lei, non desidererebbe nascere lupo mannaro? Vive nella villa di famiglia , inespugnabile come un castello, con l'amatissima sorella Costance e il caro zio Julian. Nessuno si avvicina a quella casa maledetta se non pochissimi eletti (o temerari, a seconda dei punti di vista), dal giorno della tragedia: gli altri membri della famiglia (padre, madre, zia, fratellino), sono infatti morti avvelenati dopo il pasto preparato da Constance (cuoca sopraffina). Merricat è l'unica che si muove tra il castello e il paese : qualcuno dovrà fare la spesa, o no? In ogni passo, in ogni gesto che la ragazzina compie, l'angoscia è palpabile,.così come il disprezzo (reciproco),.per gli abitanti del villaggio. Tutto sembra tornare alla calma dentro le mura di casa, dentro la propria quotidianità, fatta di gesti sempre uguali, simili a riti , ad esorcismi. Quello che lascia spiazzato il lettore è il fatto che egli non sa con chi immedesimarsi o per quale personaggio provare simpatia, perché ogni personaggio rifugge dalla logica del male e del bene, del sano e del folle. Nessuno è immune dal male e dalla follia, ogni cosa non è al suo posto, ma chi lo deve decidere poi, qual' è il posto per ogni cosa? Anche se non succede niente di eclatante (perché la narrazione inizia quando la tragedia è già compiuta), questa sensazione di malessere, di angoscia , di malvagità, spezzata da momenti ironici e paradossali, è presente in tutto il Romanzo. La sensazione che ho avuto io, leggendo questo libro, è stata la stessa che si prova quando ci guardiamo in uno specchio deformante. Shirley Jackson è la raffinata maestra del perturbante .
Leggi e pensi: c'è qualcosa di stonato, disturbante, che non va in queste persone, eppure tutto sembra avere uno strano senso. La tensione costante e crescente è data solo dai pensieri della narratrice e dalle parole dei personaggi principali - il vecchio zio e le sorelle sono l'immagine della serenità e dell'inquietudine pura. Alcune scene sono descritte magistralmente, come quella delle signore curiose in visita, comica e sinistra insieme, o l'assedio della folla che mi ha ricordato "La casa dei Krull" di Simenon. Ma la lettura è totalmente diversa, questa è una favola diabolica. Azzeccatissima la copertina per questo stranissimo libro.
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