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Afghanistan, dove Dio viene solo per piangere
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Afghanistan, dove Dio viene solo per piangere
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Shirin-Gol ricorda ancora le montagne dell'Indu Kusch non devastate dalle bombe. Viveva, da bambina, in uno sperduto villaggio di montagna a cui era stato dato il nome di "Dolce Fiore" e la sua vita pareva già fissata. Poi arrivarono i russi e iniziò una guerra stupida che si portò via padri, fratelli, mariti. Da allora Shirin-Gol non ha smesso di fuggire: dalla fame, dalla miseria, dalla negazione dei più elementari diritti umani, dai soldati dell'Armata Rossa, dai Mujahedin, dai Talebani, da decenni di efferate faide fratricide che hanno devastato l'anima del suo paese. Data in moglie a quattordici anni per onorare un debito di gioco ha dato alla luce i suoi figli, ha lottato per la sua famiglia, ha imparato a leggere, a scrivere, a pensare. Siba Shakib, regista e documentarista, racconta da anni la vita del popolo afgano e la condizione delle donne: dalla sua esperienza nei campi profughi è nato questo libro che mostra perché, da sempre, il fanatismo religioso è terrorizzato dalla serena forza delle donne.
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Informazioni:
Usato raro 12.9.25 v
Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2004
Formato:
Tascabile
Pagine:
350 p., Brossura
EAN:
9788838482779
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cinzia
25 luglio 2007
“Un uccello ha bisogno di due ali per volare. Anche il mondo è come un uccello. Anche lui ha bisogno di due ali: l’uomo e la donna, solo così può continuare a vivere”! E’ questa la speranza di Sharin – Gol, di avere una vita normale, di non abbassare sempre la testa in pubblico e di poter parlare come e dove vuole mostrando la sua dignità, il suo onore, la sua persona. Ma nella sua vita, non solo incontra ripetutamente la guerra costringendola a fuggire sempre e ovunque ma anche costretta a sottostare alla legge dei uomini Il linguaggio non è fluido specie neo primi capitoli, poi si distende un pochino. Non credo che dipenda necessariamente dal modo in cui Sharin – Gol abbia raccontato la sua vita ma piuttosto dal metodo della giornalista di mettere su carta le sue parole, un vero peccato a mio modesto parere perché si poteva rendere questo libro ancora più bello di quello che è. A livello emotivo è in grado non solo di far pensare ma anche di provare compassione, pena, addirittura paura per la protagonista perché gli episodi della sua vita sono narrati sono veramente molto duri.
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simona
07 maggio 2007
bello. scritto bene. interessante. consigliato.
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Carlottina11
29 marzo 2006
un libro che colpisce e ti fa riflettere...ti viene da porti domande come: xchè queste donne vivono in condizioni tanto tristi mentre noi abbiamo così tanto e ne sprechiamo altrettanto? Dopo averlo letto, le cose superficiali che x te avevano enorme valore come i vestiti, il cellulare, il motorino ecc. diventano insignificanti, non hanno più importanza...non riesci più a lamentarti della scuola, dei professori, dei genitori...capisci solamente quanto sei fortunata...
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