Al giardino ancora non l'ho detto
- EAN: 9788868334888

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Daria Bignardi
«Pia Pera ritaglia dai bordi della malattia – sua, ma anche dell'essere umano in quanto tale – una terra di luce e di libertà».
Chiara Gamberale
«Un libro dolente e luminoso».
Michele Serra, la Repubblica
«Questo libro di Pia Pera è splendido.»
Nicola Gardini, Sole 24 ore
Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite – non posso nemmeno incominciare a spiegare l’importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno – non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. L’orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un’altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo.
Luigi Spagnol
«Bellissimo e struggente».
Serena Dandini

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03/06/2020 11:34:05
In due sole parole: magistralmente introspettivo.
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15/05/2020 22:19:07
Con parole delicate, ma anche dolorose incerte e anche interrotte ho trovato la storia di una vita. La scrittura è quella di una donna. Piena di emozioni, colori profondità profumi....e poi il giardino. Che nasce e cresce. Vive per lei e grazie a lei. E poi la malattia. Il dolore lascia il posto alla preoccupazione del futuro del giardino. Ma tutto trova un senso come la vita.
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19/09/2019 20:44:08
Profonda analisi dell'autrice dalla scoperta della malattia agli ultimi giorni. Il giardino è la sua anima, la sua eredità. È l'unico luogo dove l'autrice si sente libera e la vera cura al suo spirito. Un bellissimo cammino tra molteplici varietà di piante verso la speranza.
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19/09/2019 15:42:39
libro struggente con pensieri che pervadono tutti i possessori di un giardino. che ne sarà del mio dopo la mia morte?
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19/09/2019 12:08:54
Un libro molto toccante, delicato e triste, ma di una tristezza data dalla consapevolezza di essere circondati di meraviglia e sapere di non poterne godere ancora a lungo. Un libro forte, che fa versare lacrime e che va letto lentamente per gustare a pieno tutte le descrizioni, le riflessioni e la dolcezza che Pia sa trasmettere in maniera eccellente.
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08/03/2019 17:22:37
Una lettura molto toccante. Chi riceve una diagnosi di malattia inguaribile, vive settimane e mesi molto speciali. Dopo il trauma, l'angosciosa incertezza di ciò che accadrà può diventare pervasiva. Ma esistono anche altri modi e pensieri. Il libro ne racconta uno, che ha a che fare con l'incanto di una natura amata e trovata soprattutto nelle piante del proprio giardino. Libro tristissimo, ma molto ben scritto, con taglio decisamente femminile. L'esplorazione delle emozioni descritte nel concepire la fine dell'esistenza non fa bene a chi legge; non si tratta dunque di cure palliative, ma di uno specchio sul quale preferiamo tutti che siano gli altri e non noi a riflettercisi. Consiglio sinceramente la lettura di questo libro.
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21/09/2018 17:14:45
Un libro veramente toccante. Chi riceve una diagnosi di malattia inguaribile, vive settimane e mesi molto speciali. Dopo il trauma, l'angosciosa incertezza di ciò che accadrà può diventare pervasiva. Ma esistono anche altri modi e pensieri. Il libro ne racconta uno, che ha a che fare con l'incanto di una natura amata e trovata soprattutto nelle piante del proprio giardino. Libro tristissimo, ma molto ben scritto, con taglio decisamente femminile. L'esplorazione delle emozioni descritte nel concepire la fine dell'esistenza non fa bene a chi legge; non si tratta dunque di cure palliative, ma di uno specchio sul quale preferiamo tutti che siano gli altri e non noi a riflettercisi.
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24/04/2017 19:47:30
Libro sublime, da centellinare lentamente, pagina dopo pagina. Uno scrigno ricco di insegnamenti.
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18/04/2017 09:13:04
Un libro "vivo", un percorso umano che riguarda chiunque si interroghi sulla consapevolezza di una malattia inguaribile e sulla moerto. Profondo e struggente.
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17/10/2016 10:45:40
Ho finito il libro... bello ma lento .. troppo lento
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11/10/2016 23:49:36
Ho finito questo libro per rispetto alla memoria dell'autrice, ma che fatica!
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07/09/2016 11:21:13
Chi riceve una diagnosi di malattia inguaribile, vive settimane e mesi molto speciali. Dopo il trauma, l'angosciosa incertezza di ciò che accadrà può diventare pervasiva. Ma esistono anche altri modi e pensieri. Il libro ne racconta uno, che ha a che fare con l'incanto di una natura amata e trovata soprattutto nelle piante del proprio giardino. Libro tristissimo, ma molto ben scritto, con taglio decisamente femminile. L'esplorazione delle emozioni descritte nel concepire la fine dell'esistenza non fa bene a chi legge; non si tratta dunque di cure palliative, ma di uno specchio sul quale preferiamo tutti che siano gli altri e non noi a riflettercisi.
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03/08/2016 18:00:17
Un libro bellissimo, che ti stringe il cuore perche' sai gia' come va a finire. L'autrice parla del suo giardino, grande e meraviglioso, che ha creato lei con le sue mani. E nel frattempo racconta della sua malattia che sa che la portera' alla morte; e, come tutti, ne ha paura, e si fa domande sulle cose non fatte e sull'impossibilita' di farle adesso, quando e' troppo tardi, salvo poi arrivare alla conclusione che nel momento in cui aveva preso certe decisioni ne era convinta: puo' e deve quindi pensare al presente e cercare di vivere momento per momento. L'autrice racconta il suo declino fisico, quasi giorno per giorno: la sua angoscia ma anche la sua capacita' di accettarlo, o comunque di conviverci. Un passo che mi e' piaciuto molto e' questo, quando si paragona al suo giardino: "comincio a somigliare sempre piu' a una pianta di cui bisogna prendersi cura, divento sorella di tutto quanto vive nel giardino, parte di questa scofinata materia di cui ignoro confini e profondita' ": e' sempre piu' simile al suo giardino, ora non e' piu' lei che se ne puo' prendere cura, sono gli altri che si devono prendere cura di lei.
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17/07/2016 18:14:09
Si tratta di un diario senza date, scandito dalle stagioni, da quanto avviene in giardino (fioriture, semine, alberi che mettono e perdono le foglie, piante che crescono e muoiono, animali che arrivano e se ne vanno) e nel corpo della scrittrice, colpita da una non meglio definita malattia del motoneurone, che progressivamente la priva della forza e della capacità di muoversi. Quello che ho apprezzato di più è la sincerità dell'autrice, l'onestà nel rivelare i suoi pensieri più profondi, che spesso sono anche quelli di tutti di fronte alla malattia, all'invalidità, alle vite altrui, alle scelte di vita degli altri. Infinite e precise le descrizioni di fiori e piante, anche se non ho potuto apprezzarle fino in fondo perché non in grado di affiancare l'immagine corrispondente ai nomi citati, sapendo poco o niente di botanica. Pia Pera dice poco di sè, della sua vita precedente alla malattia, dei suoi amici, chiamati solo per nome, che vanno e vengono sul palcoscenico della sua casa senza essere presentati, eppure lascia qualcosa di più profondo: riflessioni sul significato della morte, più che della vita.
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11/07/2016 22:10:51
libro profondo e leggero. già letto due volte sempre con nuove emozioni. grazie Pia
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25/04/2016 10:42:54
Delicato e struggente. Un grido silenzioso.
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29/03/2016 15:29:42
Splendido, straziante diario. A scrittrici come Pia Pera, ed ai suoi coltissimi, profondi, ed a volte implacabili giudizi, dovrebbe essere concesso spazio ovunque: medicina per lo spirito stanco di banalità,guida sentimentale per i giovani, consolazione per le incessanti e terribili domande per cui non esiste risposta.
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11/03/2016 17:30:00
L'onestà di questo libro è commovente. Grazie a Pia Pera.
