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Primo sequel del “ciclo delle scimmie” il film prosegue con l’incontro tra Chartlon Heston, unico astronauta sopravvissuto nel film precedente, con una comunità di umani rifugiatasi in un rifugio sotterraneo e quindi salvatasi dallo strapotere delle scimmie, che adorano una testata nucleare sopravvissuta all’olocausto che portò alla fine del predominio umano sulla Terra. La vicenda è forte e credibile, ed i temi di base della precedente pellicola vengono sviluppati ed ampliati. Il finale è tragico perché uomini e scimmie continueranno nella loro assoluta incomprensione e distruggeranno definitivamente la civiltà umana o scimmiesca sul Pianeta. Difficile non leggere una metafora delle incomprensioni nella nostra attuale società. Più cupo del precedente, ma assolutamente appassionante.
Partendo dalla scontata e indiscutibile differenza qualitativa che esiste tra "Il pianeta delle scimmie" e questo seguito di Ted Post, non è possibile dare un giudizio del tutto negativo se non forse per partito preso. L'onestà del film risiede non nel voler emulare stupidamente il precedente, bensì nel voler tentare di chiudere un cerchio nella narrazione senza false illusioni o lieto fine. L'atmosfera fascinosa e desolante è ben resa, l'ironia di fondo è stata nuovamente riproposta e la storia (con il suo monito esplicito), seppur abbastanza semplice, è piena di riferimenti alla letteratura fantascientifica creativa e razionale. Gli scenari e le situazioni sono in gran parte autonome e originali, per cui è certo evidente sia la volontà di sfruttare il successo del film precedente ma anche il coraggio di rappresentare una storia coerente e conclusiva. Il film ha dunque tanti pregi e qualche difetto (di produzione, soprattutto), ma conserva comunque lo spirito del cinema di fantascienza di quegli anni, a mio avviso più dignitosamente e genuinamente di quanto si sia in grado di fare oggi.
Come il primo, anch’esso basato sui personaggi di Pierre Boulle. Brent, mandato alla ricerca di Taylor e del suo equipaggio, si ritrova anch’egli sulla Terra. Trova un mondo impazzito e incomprensibile. Ritrova Taylor vivo rinchiuso in un sotterraneo, dove vive nascosta una razza umana che ha sviluppato poteri telepatici. Assai presto arrivano anche le scimmie, che già da tempo cercavano gli uomini della "valle proibita". Gli esseri umani più progrediti sono descritti come tigri di carta e mostrano il loro vero orribile volto sotto una maschera. Hanno mantenuto un rito religioso, incomprensibile, quanto sterile. In nome del loro pacifismo fanno uccidere gli incolpevoli e indesiderati ospiti tra di loro. Il mondo sembra tutto qui e Taylor, trovandosi al cospetto del pulsante che può decidere la distruzione del mondo, decide che non vale la pena di salvarlo. Forse occorre distruggerlo perché si possa ricostruire. Fare il seguito de IL PIANETA DELLE SCIMMIE non era certo facile, ma il risultato non è disprezzabile. Come è stato più volte detto, era meglio evitare altri seguiti.
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