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Altra gente. Un racconto del mistero
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Altra gente. Un racconto del mistero - Martin Amis - copertina
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Altra gente. Un racconto del mistero

Descrizione


Una ragazza, in seguito a un'aggressione nel corso della quale è stata stuprata e quasi uccisa, perde la memoria. Non ricordandosi più la propria identità, assume il nome di Mary Lamb e cerca, con fatica e candore, di mettere insieme pezzi di passato e consapevolezze perdute. Finché, a poco a poco, si fa strada in modo sempre più convincente l'angoscioso sospetto che la sua identità sia legata a quella di una certa Amy Mide, una ragazza che per amore ha commesso ogni genere di nefandezze.
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Dettagli

1996
1 gennaio 1996
9788806145088

Valutazioni e recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
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paolo
Recensioni: 2/5

Come ne "La freccia del tempo" Amis sembra voler fare del romanzo un esercizio formale/stilistico, più che raccontare qualcosa che gli sta a cuore. Pare quasi una sfida: là era una storia raccontata al contrario, che inizia dalla fine, con un effetto davvero angosciante, qui un secondo ingresso nel mondo,quasi una seconda nascita, di una smemorata totale, che sa parlare perfettamente ma non sa cosa siano una casa, un paio di scarpe, persino una bocca. Poi c'è uno strano finale, nel quale par di capire che era tutto un sogno fatto dalla protagonista, che forse aveva tentato di suicidarsi per un qualche oscuro motivo...

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Patroclo
Recensioni: 3/5

un Amis accettabile ma non ai suoi massimi, con alcune pagine suggestive, altre sinceramente superflue

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gianluca
Recensioni: 4/5

inquietante...se dovessi avvicinarmi alla parabola letteraria firmata Amis, ruoterei attorno a questo aggettivo...inquietante...come la migliore letteratura insegna, la parola si apre ancor prima di essere letta...questo è Amis.

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Recensioni

3/5
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Voce della critica


recensione di Bajani, A., L'Indice 1998, n.10

A un anno dalla pubblicazione di "Il treno della notte" (cfr. "L'Indice", 1997, n. 10) Einaudi propone un nuovo romanzo di Martin Amis, "Altra gente", che arriva in Italia con diciassette anni di ritardo rispetto all'edizione inglese. Ci troviamo tra le mani un Amis anomalo, più notturno, meno simpatico e molto più ambizioso letterariamente. Lo stravagante ed esplosivo poliziotto-donna Mike Hoolihan, che nell'ultimo romanzo dello scrittore inglese indagava sul suicidio di Jennifer Rocwell, lascia il posto a Mary Lamb, una giovane donna che ha perso la memoria in circostanze poco chiare. Al suo fianco compare saltuariamente un investigatore, Prince, alle prese con un caso singolare: una ragazza è stata uccisa senza che il corpo sia stato ritrovato; l'investigatore sospetta che la ragazza e Mary Lamb siano in realtà la stessa persona.
Amis orchestra un romanzo incentrato sul tema del doppio; lo fa lavorando sul simbolismo dei nomi dei personaggi che forse, per un eccesso di esplicitazione, a volte rischia di appesantire la scorrevolezza della trama. Mary Lamb è un personaggio innocente. Facciamo la sua conoscenza nel momento in cui entra come per la prima volta a contatto con il mondo, come in una nascita; è priva di memoria, non sa nulla della realtà che la circonda e si muove tra la gente con una ingenuità disarmante. Vive in una condizione verginale: da qui il suo nome e il suo cognome.
Viceversa il suo doppio, la supposta vittima, è un personaggio spregevole, cattivo, che ha condotto malamente una vita di cui nessuno sa nulla. È un personaggio che non compare mai, di cui si hanno notizie vaghe da persone che più o meno direttamente hanno avuto a che fare con lei. Il suo nome è il richiamo al celebre personaggio di Stevenson, al malvagio alter ego del Dr. Jekyll; allo stesso modo è indicativo che il nome proprio sia l'abbreviazione di Amis. Il gioco qui si fa molto letterario. Oltre a Stevenson, Amis cita in maniera quasi letterale il Wilde del "Ritratto di Dorian Gray" - Mary è di fronte allo specchio, sta confrontando se stessa con una fotografia di Amy Hide: "Era Mary. Però era più vecchia di Mary (...) Quel viso la squadrava con aria di sfida, forse addirittura con un principio di sogghigno nella piega all'insù del lato sinistro delle labbra" - e ripropone il confronto bene/male, innocenza/malvagità, nei termini della dialettica "lamb/tiger" cara a William Blake.
L'ultimo personaggio-simbolo è l'investigatore. Il suo nome è Prince; la sua funzione è di restituire Mary alla sua vera identità, dopo averla depurata di ogni malvagità. Ma è un personaggio poco più che tratteggiato, puramente funzionale alla narrazione e per nulla autonomo all'interno del romanzo.
Amis mira a creare continue zone d'ombra attraverso il lavoro sul personaggio di Mary, che è anche un lavoro sul linguaggio; dalla visione caotica, desolante del mondo nel quale Mary viene catapultata, fino alla ricostruzione di una realtà nella quale, pur nel caos, è ancora possibile il movimento. Come se la scrittura fosse un ripartire da zero, un lavorare sulle macerie alla ricerca di un orientamento.

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Conosci l'autore

Martin Amis

1949, Swansea

Martin Amis è stato uno scrittore britannico. Figlio del notissimo scrittore Kingsley Amis, prima di dedicarsi completamente alla scrittura narrativa il giovane Martin ha collaborato con il London Observer, il Times Literary Supplement e il New Statesman, di cui è diventato direttore all’età di 27 anni. La sua produzione letteraria comprende romanzi, racconti, saggi e sceneggiature, con cui si è guadagnato la fama di autore satirico tra i migliori del suo tempo. Il debutto come narratore è stato nel 1973 con The Rachel Papers, al quale hanno fatto seguito, tra gli altri, i racconti di Altra gente. Un racconto del mistero (1981) e di I mostri di Einstein (1987), e i romanzi Money (1984), Territori londinesi (1989) e La freccia del tempo (1991), opera...

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