L' amante di lady Chatterley. Ediz. integrale

Libro arrivarto leggermente ammaccato, storia molto interessante, ma la scrittura è decisamente troppo lenta e descrittiva.

Dico chi è il mio personaggio preferito: non la Lady la cui unica preoccupazione, fortunella, non è mantenersi economicamente ma da chi farsi amare riamandolo, e neppure il guardiacaccia che per piacere alla Lady deve aver avuto un passato da ufficiale in India perché i minatori e i figli dei minatori devono per forza essere tutti brutti e ottusi in quanto che il contesto e l’ambiente eccetera eccetera, e meno ancora lo è il paraplegico capitalista con mania di potenza dovuta all’impotenza funzionale da ferita di guerra Clifford Chatterley: la mia preferita è la signora Bolton, vedova, con tutte le ragioni per odiare tutti e che non odia nessuno, anzi ne diventa l’aiutante indispensabile.

Interessante

Un libro bellissimo, oltre ad essere romanico mette in luce l'ipocrisia di quel tempo senza peli sulla lingua.

Sinceramente non mi è piaciuto granché. Non assegno un voto bassissimo solo perché per l'epoca doveva essere decisamente rivoluzionario, e almeno per il bene della cultura generale, ci si dovrebbe approcciare almeno una volta nella vita (motivo che effettivamente ha spinto me a leggerlo, seppur la storia tra una nobildonna e un umile guardiacaccia mi incuriosiva assai). L'ho trovato decisamente lento e pesante, si rianima quando inizia a sbocciare la storia d'amore, per poi perdersi nuovamente. Indubbiamente lo scopo di Lawrence non era quello di narrare una bella storia d'amore e carnale, ma usarla come pretesto per le sue riflessioni, sull'epoca e il progresso, includendo ovviamente anche il sesso. Capisco anche che il suo intento, a livello di scrittura, poteva essere quello di fare entrare nel linguaggio "elevato" termini molto volgari e diretti, ma che rappresentano la genuinità dell'essere, ma che io ho sinceramente trovato disturbanti. Ma poiché proprio questo probabilmente era l'effetto che voleva suscitare, e che riesce tuttora, a più di mezzo secolo di distanza dalla pubblicazione, direi che è andato a segno. Sono riuscita a finirlo a stento complice un'attesa infinita dal parrucchiere (e chi vorrebbe mai perdersi in chiacchiere sulle ultime vicissitudini di Belen quando si ha con sé un bel libro? Io di certo no, signori, seppur di questo libro si trattava) e sinceramente mi ha lasciato poco nulla a livello di sentimenti. Seppur la storia resta vivida nella mia mente, quindi probabilmente un segno, o un graffio, alla fine, l'ha lasciato.

Romanzo inizialmente un po' lento e ricco di approfondimenti sociologici e culturali che, se da un lato risultano interessanti per comprendere la realtà dell'epoca in cui fu scritto, dall'altro possono risultare un po' ridondanti. Per contro, man mano che si entra nel vivo, la vicenda e i sentimenti che vengono descritti appaiono di estrema attualità come se, al di là della forma, che per l'epoca era sicuramente ardita ma oggi è assolutamente accettabile, i meccanismi che governano l'animo umano siano rimasti del tutto immutati. In quest'opera l'autore difende appassionatamente le ragioni dell’amore, della passione più autentica e travolgente, della ricerca spregiudicata di un sentimento libero, genuino, intenso, di fronte a tutte le regole, i pregiudizi e le convenzioni. E' una lettura che consiglio, a dispetto del manierismo che si nota in alcuni pagine soprattutto iniziali.

Molto scettica ho iniziato a leggere... Beh, per essere un romanzo di un secolo fa l'ho trovato attuale nel pensiero e nei termini... e decisamente "femminile". Lo consiglio!

capolavoro tra i capolavori della letteratura erotica

Una storia che toglie la maschera ad una società ipocrita, che crea un abisso tra classe dirigente e operai, che nega la libertà della natura umana relegandola ad una facciata di perbenismo e alla sterile logica del guadagno e dell'arrivismo. Se vivere vuol dire soffocare nei fumi dei Midlands, accettare senza altra via di scampo un ordine immutabile, sostituendo i sentimenti umani con frasi fatte, inutili citazioni e interminabili parole, è preferibile perdere reputazione, patrimonio e posizione sociale, pur di assecondare la propria natura, che non accetta tabù e censure, perché non è oscena, ma meravigliosa e pura. E dopo tutto si tratta di una storia d'amore vera, non pretenziosa, che non si dilunga in melensaggini e dichiarazioni teatrali, ma che è autentica e perfettamente calata nella realtà. Assolutamente da leggere

Io non metto in dubbio che questo libro sia un classico e anche tutto il putiferio che ha scatenato la sua pubblicazione sia servito a cambiare le cose e a far evolvere la scrittura dalla pudicizia dell'ottocento....ma rimane comunque un libro che non mi ha appassionata eccessivamente. Tante scene di sesso forse nel passato servivano a confermare l'aria di cambiamento, ma che a me non sono piaciute per nulla. Molto più bella la parte psicologica dei personaggi. Passabile come lettura, che non ripeterò.