In-8° (162 x 110 mm.) 4 cc., 128 pp., 8 cc. di indice, bel frontespizio in xilografia, ritratto de Durastanti al verso del frontespizio, emblema dell'autore in xilografia raffigurante Mercurio, un anziano con un libro sotto il braccio e Fortuna con la vela e nell'ovale tutto intorno il motto: 'Mercurio duce fortuna autem ac eius nebulonibus invitis', marca tipografica all'ultima pagina raffigurante un'incudine sulla quale due martelli battono un serpente attorcigliato tra le fiamme, capilettera e fregi xilografici. Affascinante legatura coeva in piena pergamena floscia con nervi passanti, titolo manoscritto al dorso, tracce di legacci. Note manoscritte di mano coeva alla prima carta bianca e ai piatti della legatura. Bell'esemplare, fresco e genuino. Prima edizione dei tre "Libri Piceni" del Panfilo in distici elegiaci, una delle poche opere che rimangono dell'umanista sanseverinate. Vi è descritta la storia, la geografia e la natura dei luoghi con al fondo del volume 'un copioso indice di tutti i luoghi e i personaggi picenati citati nell'opera'. Lo stampatore Sebastiano Martellini fu il primo a introdurre verso la fine del secolo XVI la tipografia a Macerata. Tipografo prolifico e versatile, attivo tra il 1568 e il 1626, il M. seppe coniugare perizia e rigore compositivo sia nei prodotti editoriali più complessi sia in quelli minori e d'occasione. Secondo una stima approssimativa realizzò più di trecento pubblicazioni, diverse per tipologia e impegno editoriale, in prevalenza al servizio delle istituzioni politiche, culturali, ecclesiastiche e giudiziarie della città. La produzione del M. riflette l'interazione con la comunità cittadina e le sue istituzioni (Comune, Studium, Accademia dei Catenati, curia diocesana, confraternite, ordini religiosi, curia del legato, tribunale della Rota) Lozzi, 3592: 'Assai raro'
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