Quando andiamo a casa? Mia madre e il mio viaggio per comprendere l'Alzheimer. Un ricordo alla volta

Per chi nella sua esperienza ha avuto modo di incrociare l'Alzheimer, conosce bene questa frase che calza a pennello come titolo di questo libro. L'autore ha saputo narrare, con grande delicatezza e rispetto, le diverse testimonianze che ha raccolto nel suo viaggio in giro per l'Italia. Quello che mi ha più colpita è stato il suo entrare in punta di piedi nelle case che lo hanno accolto, riuscendo a restituire dignità alle tante vicende di cui si è fatto testimone. È uno di quei libri che va letto con una matita in mano, per annotare ed evidenziare quelle piccole grandi follie che girano intorno a questa sindrome e che ti permettono di sopravvivere (se sei un caregiver) solo se sai cogliere la sottile ironia che le caratterizza. Non vorrei dirvi troppo perché è un libro che va assaporato con calma per avvicinarsi a capire dove veramente alberga la "casa" di chi si perde in questa malattia. Il dono più grande l'autore l'ha fatto a tutti i familiari che non possono non riconoscere i loro cari nelle diverse situazioni descritte. Questa condivisione può aiutare a dipanare il filo di questa ingarbugliatissima matassa che è l'Alzheimer!

L'autore attraversa la malattia della mamma metaforicamente e fisicamente. Un viaggio volto alla comprensione della malattia, ad una spiegazione, o semplicemente alla ricerca di esperienze simili alla sua...narra con toni leggeri e divertenti il dramma silenzioso dei caregiver e la necessità di costruirsene una propria storia soggettivata.

Il libro che mi aspettavo, e che l' autore pubblicizzava, era primariamente la storia del suo vissuto personale, ossia il suo intimo racconto della storia della madre. Alla lettura appare invece che l' argomento Alzheimer è affrontato con estrema superficialità e sinceramente aiuta poco il lettore a comprendere questa terribile malattia. Sicuramente un libro non all'altezza del titolo e della pubblicità che tanto l' autore sta facendo di esso. Giudizio pessimo.