L'androide Abramo Lincoln

Libro non scorrevole ma comunque consigliato; fra tutti i libri di Dick, questo è uno di quelli che più sembra offrire una porta d'accesso alla psiche turbata, ma straordinaria, di questo autore unico e inimitabile.

Tra i migliori libri di Dick, anche se inspiegabilmente trascurato dalla critica (non tutta per fortuna), questo romanzo è alla fine, tra le altre cose, una grande storia d'amore disperato, morboso, autodistruttivo, quasi un amore tossico, e certi romanzieri americani che vanno per la maggiore di questi tempi chissà che non abbiano pescato da queste parti... e il finale che a Dick non sempre riusciva col buco, qui è straziantemente perfetto.

Pris, una ragazza problematica in conflitto con se stessa e col mondo, è la vera protagonista del romanzo di Philp K. Dick. Sempre dedicate a Pris le luci della scena e non, come ci si aspetterebbe dal consumato scrittore di fantascienza, all'androide Abramo Lincoln sullo sfondo di una società più o meno futuribile. Impeccabile nella forma, il libro si lascia leggere scorrevolmente lasciando vibrare recondite corde sepolte dalle spire della psicoanalisi, argomento che a mio avviso ha prima ammaliato e poi distolto l'autore dalla consueta narrazione fantascientifica. Il risultato, anche se inconsueto, è intrigante e alla fine lascia riflettere.