La pianista franco-ungherese Suzana Bartal ci invita, con la sua incisione per Naïve dell’intero ciclo della monumentale opera per pianoforte in tre libri di Franz Liszt composta in un arco temporale di quattro decenni, a compiere un viaggio attraverso il pensiero creativo e l’arte del compositore che ha donato al pianoforte tutto il suo genio visionario e che negli Années de pèlerinage trascrive una geografia reale e la trascende con alcune delle più riuscite opere pianistiche mai realizzate. Si passa dalle scene bucoliche della natura svizzera al misticismo evanescente del libro finale e la lettura della Bartal, tra i pochissimi interpreti che si sono avventurati nell’impresa di incidere l’intero ciclo, apre sorprendenti prospettive sonore.
“Ciò che volevo – sottolinea la Bartal – era tradurre questo insieme di ispirazione e di brillantezza tecnica in modo da evidenziarne l’aspetto poetico. Il mio obiettivo principale è quello di guidare l’ascoltatore attraverso il viaggio poetico compiuto da Liszt in tutta la sua varietà, definendo chiaramente il carattere di ogni pezzo in modo da ricreare i loro mondi unici e differenti”.
«In quest’opera di Liszt tutto è straordinario, a partire dall’ispirazione musicale: c’è una genuina effervescenza artistica nei primi due volumi, con molte allusioni a pittori e scrittori fino all’atmosfera mistica del terzo libro, che risale al periodo in cui Liszt ha preso ordini minori. Il ciclo ha tuttavia un’impronta pianistica, tecnica e si percepisce un’arte incomparabile di far risuonare il pianoforte. Ogni pezzo presenta difficoltà tecniche molto specifiche, ma dopo che questi pezzi sono stati masterizzati, lo strumento produce un suono pieno, arrotondato. Liszt era perfettamente consapevole del modo in cui doveva scrivere per ottenere questo risultato. Non appena si guardano i dettagli della sua scrittura, è impressionante, anzi stupefacente: c’è una la logica in ogni cosa. Mi sono posta la doppia sfida di eseguire in concerto l’intero ciclo e di suonarlo a memoria. Per questo ho dovuto analizzare ogni dettaglio ed immergermi totalmente nella musica.
L’opera presenta un percorso geografico. Il primo libro è ambientato in Svizzera con brani bucolici e focalizzati sulla natura allo scopo di mettere in discussione l’umanità. Un tema prevalentemente romantico. Il secondo libro è ispirato all’Italia, alle figure di Dante, Petrarca, Michelangelo e Raffaello.
Questi primi due libri furono composti tra il 1840 e il 1850 e furono pubblicati rispettivamente nel 1855 e nel 1858. Al volume dedicato all’Italia fu aggiunto un supplemento, “Venezia e Napoli”, composto alla fine degli anni Cinquanta e pubblicato nel 1861. Questa aggiunta presenta una vena molto più virtuosistica.
Il terzo libro fu composto dal 1867 e pubblicato nel 1883. Il volume è pervaso da una forte connotazione mistica, con brani molto intimi che raggiungono il loro vertice nel pezzo finale, Sursum Corda” in cui possiamo già intravedere Debussy». - Suzana Bartal
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