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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2015
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Libro vincitore del Grand Prix del Festival di Angoulême 2023.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro che mi ha fatto conoscere Sattouf. Senza considerare l'aspetto di "testimonianza" che l'ha reso un best-seller in Francia, ciò che risalta è la straordinaria credibilità del Riad Bambino e del suo amore complicato per un altrettanto complicato padre. Brava la Rizzoli ad averlo portato in Italia, in Francia si è già al quarto, speriamo ci si metta in pari presto.
Racconto autobiografico ben narrato, a tratti sconcertante e a tratti divertente. Interessante come evolve la figura del padre. Ho letto i 4 volumi e spero vengano presto pubblicati anche gli ultimi 2 in italiano. Consigliatissimo.
Cresciuto da un padre ossessionato dal panarabismo Riad è destinato, nelle intenzioni della famiglia, a frequentare una scuola siriana e a diventare un arabo moderno e istruito: l'arabo del futuro. Sincera testimonianza sull'importanza dell'integrazione, dello scambio e della tolleranza.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lo scorso anno, il primo volume della trilogia L'arabo del futuro è stato in Francia un vero e proprio caso editoriale: oltre alle 200.000 copie vendute e ai plausi della critica, il graphic novel autobiografico di Riad Sattouf ha vinto il Fauve d'Or al Festival d'Angouleme ed è stato finora tradotto in quattordici lingue. A portarlo in Italia ci pensa ora Rizzoli Lizard, e anche da noi le reazioni non hanno mancato di tenersi in bilico tra incondizionata ammirazione e maldestri e un po' incauti paragoni con l'attualità geopolitica: essendo il sottotitolo dell'opera Una giovinezza in Medio Oriente, capite che gli argomenti non mancano.
Sattouf ci racconta la sua infanzia tra Francia, Libia e Siria negli anni che vanno dal 1978 al 1984. Figlio di una bretone e di un siriano studente alla Sorbonne (e appassionato di politica e storia contemporanea), il piccolo Riad finisce per interpretare ovunque vada il per definizione difficile ruolo dell'estraneo, perennemente alle prese con reazioni che vanno dal rifiuto puro e semplice all'attrazione un pizzico esotica, mentre attorno a lui si muovono i giganteschi ingranaggi della Storia (sono gli anni di Gheddafi e di Assad padre). Il tutto raccontato col tocco lieve, disincantato e naif di un adulto alle prese coi sui ricordi da bambino. Intanto, in Francia è da poco uscito il secondo volume, ed è stato (pare di capire) ancora trionfo.
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