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"Ho letto con grande interesse il romanzo "Gli artigli dell'innocenza" di Ornella Aprile Matasconi, rimanendone profondamente coinvolta fin dalle prime pagine. E' un romanzo molto particolare, inconsueto, e se fossi costretta a classificarlo in un genere ben preciso avrei dei seri problemi. Al di là dell'imbarazzo nel collocarlo in un genere ben definito, il romanzo mi è molto piaciuto, ieri sera per poterlo finire ho fatto le ore piccole, non riuscivo a staccare ed ero curiosa di vedere come la faccenda si sarebbe risolta. E alla fine mi è giunto il regalo di una bella, inaspettata sorpresa. Personalmente lo vedo come lo svolgersi di due viaggi paralleli, entrambi difficili, irti di ostacoli e colmi di dolore: il viaggio della protagonista che cerca di riappropriarsi di ciò che è suo, e che le era stato tolto attraverso angherie e minacce inaudite dai potenti di turno, ai quali lei oppone la sua intelligenza, la sua forza, la perseveranza della ricerca, e soprattutto il suo coraggio di donna ferita ma non domata; e il viaggio della nostra eroina all'interno della propria anima, per riappropriarsi di se stessa, di ciò che le era stato rubato dalla prima terribile violenza, in una lotta continua per riuscire a superare le proprie paure, per trovare dentro il proprio io la forza per rimarginare le vecchie ferite che ancora la condizionano e le ferite nuove e inaspettate. Questo secondo cammino è quello che ho trovato più interessante e coinvolgente. Per entrambi i viaggi è in definitiva uno scendere all'inferno, e un risalire, più di una volta, sino alla resurrezione finale attraverso continue battaglie per la conquista del proprio angolo di paradiso. Quello materiale e quello spirituale.Ed ora un'ultima osservazione: la scrittura. Ornella Aprile "sa scrivere", questo si evidenzia sin dalle prime pagine, e lo stile è personale, è "suo". Scorrevole e molto curato.
"Una donna dal nome di un fiore, Lilia, oppone alle delusioni, alla violenza, alla disperazione, la tenace rivendicazione della propria dignità. Gli artigli dell'innocenza, come recita il titolo, è un omaggio alla forza della vita che è nelle donne."
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