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L' asino morto
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Anno edizione:
9,99 €
Brossura
Anno edizione: 2021
15,20 €
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asino morto
Romanzo provocatorio e scomodo che, alla sua uscita, nel 1829, ottenne grande successo in patria e all'estero, suscitando l'ammirazione, tra gli altri, di Baudelaire e Gogol. Storia bizzarra, pietra miliare del Romanticismo "frenetico", in cui il protagonista narra in prima persona la storia di un'attrazione morbosa per una giovane contadina di nome Henriette e per il suo povero asino. Il romanzo si pone, in chiave parodica, come l'anello di congiunzione tra l'eredità sadiana e gli esiti della successiva generazione di poeti "maledetti".
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Pagine:
215 p., Brossura
EAN:
9788897139621
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Anahit15
21 settembre 2019
Davvero un romanzo insolito e stravagante che mi ha colpito per la figura della protagonista e per la suggestiva descrizione della Parigi ottocentesca, dove allignano vizi e perversioni. L'autore di compiace di immergere la sua penna nell'orrore di situazioni scabrose, con l'intento di scandalizzare il pubblico borghese del tempo e attirarlo nei territori che prediligeva. Leggo nell'Introduzione che Baudelaire fu uno dei tanti (e dei più convinti) estimatori di quest'opera. Molto interessante.
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Maldoror
21 settembre 2019
Romanzo davvero strano, composto da scenette che acquistano un senso complessivo nel percorso narrativo del protagonista, un uomo che incontra una giovane e bella contadina in groppa al suo asino, e se ne innamora. La ritrova nei meandri di Parigi e la segue, assistendo, un po' cinicamente alla sua progressiva degradazione morale. Si afferma implicitamente il principio della contrapposizione tra la sana vita di campagna e quella tentacolare della metropoli. Nella storia, come anche espresso nell'utilissima introduzione, c'è tutta quella componente viziosa e macabra che appartiene alla poetica dell'autore e di quel periodo della letteratura francese che è noto come "Romanticismo frenetico". Questo è il romanzo d'esordio dello scrittore francese, che fece scandalo e scalpore anche per i temi trattati. Bello e particolare lo stile di Janin (ora cinico e ora lieve), un autore riscoperto recentemente qui da noi e che merita di essere letto, e che soprattutto va ad occupare una casella finora vuota nella nostra editoria.
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Nella sua fortunata carriera, Jules Janin (1804-1874), figura centrale del giornalismo parigino, seppe conquistare e conservare i favori di un vastissimo pubblico incarnando personaggi contraddittori. Rappresentante, intorno al 1830, della cinica e pessimistica "scuola del disincanto" (l'espressione è di Balzac), autore di testi narrativi macabri e visionari, influenzati dal romanticismo più estremo, in seguito lasciò il romanzo per la critica teatrale, trasformandosi in una sorta di paladino del senso comune e dell'"aurea mediocritas". L'asino morto e la donna ghigliottinata (così suonava il titolo della prima edizione), pubblicato anonimo nel 1829, è un testo enigmatico e disturbante nella sua duplicità. Da un lato si ricollega alla tradizione del romanzo gotico, alla Radcliffe e alla Lewis, trascinando il lettore in sordide celle sotterranee all'ombra della ghigliottina; dall'altro abbozza con molta ironia una parodia del genere noir e del romanticismo frenetico ispirata a Sterne. Non mancano i riferimenti alle opere del marchese de Sade, cui Janin avrebbe dedicato una monografia nel 1834 (tradotta presso Salerno, sempre a cura di Giorgio Leonardi, nel 2006). La narrazione di L'asino morto procede a zig zag tra mille divagazioni seguendo, sullo sfondo realistico dei sobborghi parigini, il destino tragico della contadina Henriette, destinata alla prostituzione e all'omicidio, e del suo asino Charlot, votato anche lui a una fine atroce. Questa prima traduzione italiana, condotta sull'edizione postuma del 1876, offre nell'introduzione e nella nota biografica tutte le informazioni necessarie al lettore d'oggi per situare quest'opera anomala nell'atmosfera effervescente della Parigi alla vigilia della Rivoluzione di luglio. Mariolina Bertini
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