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L'attenzione - Alberto Moravia - copertina
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attenzione

Descrizione


Scritto nel 1965, cinque anni dopo "La noia", "L'attenzione" continua il discorso cominciato nell'opera precedente riproponendo il tema di fondo: l'inautenticità della realtà. La struttura dell'opera è quella del romanzo nel romanzo che sta scrivendo, di cui è egli stesso il protagonista. Il centro della vicenda è un rapporto incestuoso, o che potrebbe divenire tale, tra padre e figliastra. Il padre vive in prima persona la tentazione di infrangere il tabù dell'incesto, mentre lo scrittore si pone come lucido osservatore della tentazione stessa. Ma quando l'uomo si accinge a rivedere il diario che dovrebbe costituire la base del romanzo, si accorge di quanto poco esso rispecchi la realtà che egli aveva voluto riprodurre.
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Dettagli

2002
Tascabile
XXXVI-297 p.
9788845252211

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Lea
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È il libro più complesso di Moravia (o almeno tra quelli che ho letto). Il protagonista è Francesco Merighi, un giornalista con il sogno di diventare scrittore. In questo libro, uno dei temi che caratterizzano l’opera moraviana, la critica nei confronti del mondo borghese, si estrinseca nell’ossessione del protagonista nei confronti della autenticità. Francesco fugge via dalla classe borghese in quanto è inautentica, falsa, corrotta; cerca l’autenticità nel popolo, nella classe più bassa. Sposa Cora e la ama fin quando in lei trova quella autenticità perduta. Ben presto Francesco capisce, però, che la corruzione non riguarda una classe sociale ma è insita nelle cose stesse. Allora la letteratura rimane l’ultimo baluardo contro l’inautenticità, è il luogo in cui aggiustare la corruzione del mondo. La vita che vivono Francesco, Cora e sua figlia Baba è corrotta non solo perché Cora gestisce un bordello, ma perché tutto è falso, a partire dai rapporti reciproci. Francesco non è più innamorato di Cora eppure rimane con lei per scrivere il libro, è innamorato di Baba, la sua figliastra, ma non può darsi a lei perché Baba, seppur attratta dal patrigno, vuole da lui un normale rapporto padre-figlia. Moravia chiama il suo libro L’attenzione perché il mondo in cui vive – la Roma degli anni 60- è un mondo disattento, (figurarsi il nostro mondo) che non si accorge delle cose che avvengono sotto gli occhi, un po’ come Edipo che non si accorge di aver ucciso il padre e di aver sposato la madre. Libro contorto ma che vale. Non proprio una lettura estiva.

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Alberto Moravia

1907, Roma

Alberto Moravia esordì giovanissimo pubblicando, a sue spese, il primo romanzo, Gli indifferenti (1929). Penetrante e spietato ritratto della borghesia italiana agli inizi del fascismo, l’opera rivelò immediatamente, nella incisività di una prosa secca e analitica, la maturità di uno scrittore capace fin da allora di far tesoro delle diverse lezioni dei grandi modelli europei, dalla oggettività di De Foe alla problematicità dei romanzieri russi (specie Dostoevskij), al realismo tipologico dei francesi dell’Ottocento. Il romanzo, accolto con ostilità dalla cultura fascista che ne proibì la diffusione, fu salutato con entusiasmo solo da pochi critici accorti (Borgese, Pancrazi, Solmi).M. cominciò poi a collaborare a riviste...

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