Barbie e il canto di Natale

E' uno dei film più belli dell'intera storia del cinema di animazione; è liberamente tratto dal famoso racconto di Charles Dickens riadattato, con una bravura magistrale, al magico mondo della dolcissima bambola bionda amata dalle ragazzine di tutto il mondo. Questa volta Barbie veste nientemeno che i panni dell'avaro e scorbutico Ebenheizer Scrooge opportunamente rivisitato al femminile sotto forma di una cantante lirica che, sottoposta nell'infanzia ad una rigida e oppressiva educazione, è viziata, prepotente e mai disposta ad aiutare le persone che le stanno intorno e tanto fanno per lei. In questo adattamento, anche gli altri protagonisti hanno sembianze femminili, compresi i tre spiriti, che hanno le sembianze di tre fatine. La trama è fondamentalmente quella del racconto originale, arricchita di sequenze a volte umoristiche, a volte toccanti e commoventi (come quella dell'orfanotrofio che prende il posto della misera casa di Bob Crachit e rischia la chiusura, con una dolcissima bimba bisognosa di cure, ma piena di gioia di vivere, che prende il posto del piccolo Timmy). Preferisco non raccontare di più per non rovinare la storia a chi non l'ha ancora visto; aggiungo solo che per tutte le fan di Barbie e tutti coloro che sono affascinati dal racconto di Dickens, è un film da non perdere; può solo far piacere che il cinema di oggi, in mezzo a tanta robaccia commerciale usa e getta, ogni tanto riesca ancora a realizzare un film che ti prende dal profondo del cuore e riesce a commuoverti. Bellissimo.