L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Subito l'autore presenta il suo biglietto da visita. Ci avverte, senza dircelo ovviamente, che scriverà come parla. Butterà giù le parole allo stesso modo di quando chiacchiera con gli amici. Senza battere ciglio presenta la sua grammatica e la sua sintassi: “Questo gruppo ci hanno invitato, me e Mario, a leggere delle poesie sul palco.” Oppure: “A me mi succede così".” E anche: “Io, la letteratura russa, non so niente.” E addirittura: “cià” per ci ha. Sono solo quattro esempi, ma già questi, chissà perché, s'inseriscono senza stridere in un insieme che ce lo rende subito simpatico. Bassotuba non la vediamo, ci viene detto che era la ragazza del protagonista Learco Ferrari, trentacinque anni, e che ad un certo punto se n'è andata. Amava leggere le enciclopedie, mentre il moroso si esercitava a diventare uno “scrittore come si deve” (indovinate un po'? Vuole specializzarsi in riassunti dei fumetti di Braccio di Ferro). E la sua mania era quella di lasciare appesi dappertutto bigliettini con le istruzioni per Learco delle cose da fare o non fare. Per dare un'idea del suo registro comico, prendo questa frase: “Alla domanda su Wenders dico di sì, che mi piace. Quando mi chiedono i film, gli dico di no, che non li conosco.” Abbiamo già tutti gli strumenti informativi necessari per andare avanti. Le tracce segnate per intanto sono tre. C'è una rossa, Agata, la donna del supercapo Mark, che è una sensualona e “fionda” coi camionisti, coi camerieri, coi gestori e così via. La tenta anche con Learco, ma lui le resiste, provocando l'irritazione del supercapo. Ma molti di questi amanti, “dopo un po' ”, spariscono dalla circolazione. Anche a Bassotuba, oltre a leggere le enciclopedie e appendere foglietti per la casa, le piaceva “fiondare” con Learco ad ogni pie' sospinto. Ora, però, se n'è andata con un sociologo “allievo di Vattimo”. E c'è un amico che si diverte a giocare con il protagonista facendogli questa telefonata: “Ciao Learco, indovina chi sono. Facciamo così, se indovini, mi chiami. Ok?” Il mistero si tr
alla faccia di tutti i tiramenti dei calviniani.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore