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La battaglia che fermò l'impero romano. La disfatta di Quintilio Varo nella selva di Teutoburgo - Peter S. Wells - copertina
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La battaglia che fermò l'impero romano. La disfatta di Quintilio Varo nella selva di Teutoburgo
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Descrizione


Nell'autunno del 9 d.C., le legioni dell'imperatore Augusto subirono una sconfitta devastante nel cuore di una foresta in territorio germanico. Ventimila soldati furono massacrati - oltre ai mercanti, alle donne e ai bambini al seguito dell'esercito - e Augusto, sconvolto dal disastroso episodio, ridimensionò l'intero disegno espansionistico di Roma. Il confine dell'impero fu riportato lungo il Reno, che divenne la linea di demarcazione tra il mondo latino e quello germanico. Protagonisti della battaglia furono Publio Quintilio Varo, legato romano in Germania noto per la sua politica oppressiva, e Arminio, condottiero germanico a capo del popolo dei cherusci, che concepì l'imboscata nella fitta vegetazione della foresta.
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Dettagli

2004
15 giugno 2004
260 p., ill. , Rilegato
9788842809968

Valutazioni e recensioni

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giovanni
Recensioni: 1/5

ho letto e riletto il libro,e,purtroppo,non mi e'piaciuto.forse l'approccio e'sbagliato.l'autore non e' uno storico,ma,un archeologo.questo e'il suo punto di partenza e il suo limite.ha basato la ricostruzione della battaglia sui reperti,pochi in vero, trovati sul presunto luogo dello scontro.partendo da questo punto di vista ha eleborato l'ipotesi,per me assurda,che lo scontro sia durato un ora o poco piu'.le fonti antiche parlano,a ragione,di una battaglia di logoramento di tre giorni.persolamente ho una teoria.nello scontro varo portava con se'parte delle tre legioni.andava a sedare una rivolta e non era necessario la forza l'urto di tre legioni e ausiliari.le legioni a ranghi ridotti spiegherebbero la riuscita dell'imboscata e la sua ristrettezza in termini temporali e spaziali.ovviamente,dopo la disfatta,il resto delle legioni,rimaste a presidio del territorio,ripiego' oltre il confine.l'unita'organica delle tre legioni era rotta per sempre e,per questo,gli storici latini parlarono di distruzione delle legioni.erano stati sconfitti,le aquile perdute e con esse il nome stesso delle legioni.anzi le legioni stesse.come era uso i superstiti,per me molti,furono inglobati in altre legioni.le legioni sconfitte non vennero piu' ricosituite e di esse si perse la memoria.per i romani era prassi costante.baso questa mia teoria su fonti classiche che attestano e cito a memoria:"varo,credendo di aver pacificato la regione dissemino' il territorio di guarnigioni...."allora se aveva a disposizione tre legioni e relative truppe ausiliarie se per sedare quella che sembrava una semplice ribellione porto'con se' tutto quello che aveva sotto mano cioe' circa 30.000 uomini chi rimase a presidiare un territorio immenso?30.000 uomini esperti,in gran parte veterani,per una rivolta non sono,forse,troppi?ciao a tutti.

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CRISTIANO
Recensioni: 1/5

Se amate i romanzi è assolutamente da non perdere,se cercate un libro di storia evitatelo.

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Riccardo
Recensioni: 1/5

Assolutamente inattendibile. Basta avere un minimo di conoscenza di questioni militari per rendersi conto che si tratta di una vera e propria 'americanata'. Andrebbe benissimo per un film holliwoodiano, ma come ricostruzione di un evento militare è pessimo. L'autore sembra non essere minimamente preoccupato di analizzare le sue affermazioni criticamente. L'idea dei germani che alzano un muro da cui attaccano i romani è a dir poco balzana. Una colonna di ventimila romani che si snoda su almeno quattro chilometri non si accorge di avere un muro alla sua destra con i germani nascosti dietro? A nessun centurione, a nessun ufficiale, a nessun soldato semplice è venuto in mente di guardare dietro il muro? Se l'autore avesse dichiarato che Arminio drogò l'intera almata dei romani, l'ipotesi sarebbe stata più credibile! Su Teutoburgo ne sappiamo pochissimo. Pochissimi furono i superstiti ed il libro di Velleio Patercolo che avrebbe potuto chiarire le cose, non è giunto fino a noi. L'unica cosa che sappiamo è che il traditore Arminio, decantato come eroe dal romanticismo tedesco, pose fine alla dominazione romana della Germania. Il resto sono congetture. Quelle del Signor Wells sono assolutamente non credibili. Una bufala!

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