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Ognuno di noi ha la propria "età dell'oro" e chi non pagherebbe per tornarvi almeno per un giorno? Il film parte da questa buonissima idea, la possibilità di creare sogni o meglio ricrearli, far rivivere i momenti magici della vita di ognuno. E proprio grazie ad un'agenzia specializzata nel farlo, con l'ausilio di attori e perfette scenografie, il protagonista, interpretato da Daniel Auteuil, avrà la possibilità di rivivere la sua "età dell'oro": il 1974, non è un anno scelto a caso, proprio in quella data incontrò per la prima volta la sua amata moglie. Fin qui ci sarebbero tutti gli ingredienti per un romanticissimo film, almeno questo è quello che speravo, Purtroppo, le mie aspettative non si sono realizzate. Personalmente ho trovato il personaggio di Marianne, la moglie del protagonista, una donna davvero odiosa; inoltre il film finisce per smarrirsi tra adulteri, gelosie, licenziosità e incomprensioni tra le coppie protagoniste; gli anni '70 vengono rappresentati in modo grottesco e caricaturale. Insomma, alla fine quello che doveva essere un sogno, mi è parso un incubo. Una nota positiva sono le musiche: davvero ben scelte, rappresentative e godibili.
Ennesima dimostrazione di come il cinema francese può solo insegnare a certe produzioni europee (specialmente a quelle nostrane). A volte "La Belle èpoque" gioca facile con le riflessioni e diventa talvolta un po' troppo "elaborato" ma nel suo insieme funziona grazie al lavoro del regista, il talento degli attori e delle attrici e la sua sincera volontà di ricordarci i valori più importanti della nostra vita.
L'idea di fondo è sicuramente originale, l'interpretazione di Doria Tillier spicca su tutte le altre, per il resto un film carino ma nulla più, visceralmente francese quindi come sempre molto psico/filosofico e poco curato dal punto di vista tecnico e scenico.
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